Con César Brie nella base di Quirra
Una pièce contro l’inquinamento militare
«Da una parte la grottesca omertà di chi ha guidato per anni il poligono di Quirra, un luogo dove per cinquantamila euro l’ora si è sperimentato ogni tipo di arma, dall’altro le morti per cancro e leucemia dei pastori della zona, i bambini e gli animali nati malformi». Il regista argentino César Brie propone il suo nuovo lavoro, «L’avvoltoio» di Anna Rita Signore, una sorta di Spoon River dell’inquinamento militare, al centro il poligono più grande d’Europa e la sindrome di Quirra, l’inchiesta dell’ex procuratore Domenico Fiordalisi, oggi consigliere in Cassazione a Roma. Una pièce che porta alla luce l’amara cronaca del nostro tempo. «In Sardegna c’è il 60% delle basi militari italiane, il poligono di Quirra è qui», dice il regista, «un luogo dove oltre a testare le armi più micidiali, si sono smaltiti tonnellate di rottami bellici, una specie di discarica di guerra ad alto rischio contaminazione, in questa terra si sono trovate elevate tracce di torio, metallo ancor più pericoloso dell’uranio. Questa tragedia è il risultato degli accordi avvenuti tra militari italiani ed eserciti stranieri, e perfino aziende private».
Lo spettacolo, prodotto da Sardegna Teatro, ha uno scopo preciso, informare e far reagire emotivamente il pubblico, «in tribunale il processo, ancora in corso, ha portato alla sbarra sei generali e due colonnelli accusati di non aver riferito sull’alta pericolosità del luogo, ma nel frattempo la storia continua: il poligono chiude solo in estate per ospitare i turisti sulle spiagge, due mesi fa, mentre eravamo in scena a Cagliari, ci hanno detto che stava arrivando una nave danese carica di materiale batteriologico da smaltire». A raccontare tutto ciò in scena sette attori che danno voce a generali, soldati e chimici, ma anche pastori e madri di figli deformi, «c’è anche la storia di Maria Grazia, una ragazza nata senza la possibilità di vedere, parlare e sentire, l’amore di sua madre l’ha tenuta in vita fino all’età di 23 anni». «L’avvoltoio» dopo il debutto cagliaritano (16 date sold out) porterà il caso Quirra in tutta l’isola, «tra il pubblico abbiamo avuto anche il magistrato Domenico Fiordalisi, ci ha detto che in un’ora siamo riusciti a comunicare ciò che lui ha dichiarato per anni, da qui l’idea di allestire lo spettacolo in versione camioncino, per poter arrivare anche nei villaggi più piccoli». Teatro civile? «No piuttosto uno spettacolo che trasforma la denuncia in atto poetico, per arrivare nell’anima delle persone c’è bisogno di Bellezza».