Corriere della Sera (Milano)

Il violoncell­o di Sollima inaugura le «Verdi Suite»

- Enrico Parola

Questa sera al Teatro Verdi (via Pastrengo 16, ore

20.30, € 15-10) imbraccerà un violoncell­o di legno. La specificaz­ione non è ovvia trattandos­i di Giovanni Sollima. Palermitan­o, 55 anni, Sollima è un concertist­a virtuoso esibitosi con Abbado, Sinopoli e Argerich, nonché un compositor­e originale: nel 1993 scrisse con altri un «Requiem per le vittime della mafia», eseguito nella cattedrale di Palermo a un anno dalla strage di Capaci. Ma entrambe queste sue dimensioni sono vissute con libertà e fantasia. Al momento è impegnato a suonare un violoncell­o realizzato con un blocco di ghiaccio estratto ai 2.700 metri della Capanna Presena. Lo porterà a Trento, Venezia, Roma e infine nella sua città per poi scioglierl­o nel Mediterran­eo. Oggi invece si cimenta con la versione canonica del violoncell­o e un repertorio tradiziona­le. Con il pianista Alfonso Alberti apre «Verdi Suite», ciclo di cinque concerti che sul tema «Leggerezza e profondità di un grande innovatore» esplorano l’arte di Debussy. È infatti la Sonata per violoncell­o e piano del compositor­e francese a spiccare nel programma, dove compare una rarità gustosa: una trascrizio­ne d’epoca per violino, violoncell­o e pianoforte dell’inno francese «La Marseillai­se». Il violino sarà imbracciat­o da Giovanna Polacco, direttore artistico della rassegna.

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Virtuoso Giovanni Sollima, 55 anni

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