Il violoncello di Sollima inaugura le «Verdi Suite»
Questa sera al Teatro Verdi (via Pastrengo 16, ore
20.30, € 15-10) imbraccerà un violoncello di legno. La specificazione non è ovvia trattandosi di Giovanni Sollima. Palermitano, 55 anni, Sollima è un concertista virtuoso esibitosi con Abbado, Sinopoli e Argerich, nonché un compositore originale: nel 1993 scrisse con altri un «Requiem per le vittime della mafia», eseguito nella cattedrale di Palermo a un anno dalla strage di Capaci. Ma entrambe queste sue dimensioni sono vissute con libertà e fantasia. Al momento è impegnato a suonare un violoncello realizzato con un blocco di ghiaccio estratto ai 2.700 metri della Capanna Presena. Lo porterà a Trento, Venezia, Roma e infine nella sua città per poi scioglierlo nel Mediterraneo. Oggi invece si cimenta con la versione canonica del violoncello e un repertorio tradizionale. Con il pianista Alfonso Alberti apre «Verdi Suite», ciclo di cinque concerti che sul tema «Leggerezza e profondità di un grande innovatore» esplorano l’arte di Debussy. È infatti la Sonata per violoncello e piano del compositore francese a spiccare nel programma, dove compare una rarità gustosa: una trascrizione d’epoca per violino, violoncello e pianoforte dell’inno francese «La Marseillaise». Il violino sarà imbracciato da Giovanna Polacco, direttore artistico della rassegna.