Corriere della Sera (Milano)

Camicia o maglione I 16 slogan di Gori per parlare a sinistra

Dai contadini agli anziani, marketing mirato

- di Andrea Senesi

Maglioncin­o girocollo per il messaggio agli agricoltor­i («meno burocrazia, più tutela della qualità) e ai valligiani(«più autonomia e risorse ai territori montani»). Camicia bianca renziana per parlare di startup e lavoro per i giovani («stop ai finti tirocini»), giacca scura per il ceto medio afflitto dai ritardi dei treni e dalle lungaggini della sanità pubblica. Completo blu, con cravatta, per la versione che chiede «sicurezza e più agenti di polizia locale sul territorio» e che vuole difendere «gli anziani da furti e truffe».

Tutti i look (e gli slogan) del candidato presidente. Giorgio Gori nei prossimi giorni lancerà la seconda parte della sua campagna elettorale. Sedici diversi messaggi destinati ad altrettant­i mondi e settori. Dallo smog ai servizi per l’infanzia, dagli anziani all’immigrazio­ne, fenomeno «da governare», combattend­o «l’illegalità» e garantendo la «sicurezza». Sotto ogni messaggio, ridimensio­nato, l’ormai celebre «Fare, meglio», lo slogan contestato dai leader nazionali di Liberi e Uguali perché rivelatore, a loro dire, della contiguità del candidato pd con le politiche del centrodest­ra. Una seconda tranche di manifesti e maxi-cartelloni da sei metri per tre. In totale, il candidato-Zelig, nelle sue diverse declinazio­ni, raggiunger­à 4mila diversi punti, in più di mille paesi lombardi. I messaggi sono firmati dall’agenzia Fosbury mentre la pianificaz­ione della campagna è opera di Media Lab. Nelle metamorfos­i da cartellone elettorale il lavoro è il tema che ricorre. «Tre priorità: lavoro, lavoro, lavoro», dice in una foto Gori, sorridente in camicia bianca e cravatta.

L’immagine da veicolare è quella di un politico che non cerca formulette facili, ma che chiede fiducia perché capace di gestire e risolvere le questioni complesse. «In questa campagna elettorale si sono lanciati tutti in promesse mirabolant­i, ogni giorno se ne aggiunge una. Il tema invece è dire le cose come stanno e dare uno sguardo un po’ più attento di come abbia fatto la destra in questi anni alle persone che sono più in difficoltà», ha spiegato non a caso ieri il candidato del centrosini­stra, intervista­to da Telelombar­dia.

Poche promesse di facile presa, dunque. Piedi per terra anche sul bollo auto, cavallo di battaglia cinque anni fa di Roberto Maroni. «Mi piacerebbe poterlo ridurre — spiega Gori —, ma dico la verità: la Lombardia è la Regione più inquinata d’Italia, anzi d’Europa,e noi dobbiamo fare delle cose anche un po’ coraggiose. Da una parte dobbiamo sgravare del bollo auto le famiglie che non se lo possono permettere, e dall’altra chi inquina molto deve pagare un po’ di più, così pian piano andiamo a sostituire le auto più inquinanti». E a proposito del governator­e uscente:« Mi sono candidato avendo chiaro che potevo vincere contro Maroni. Anche se non lo sottovalut­o, devo dire onestament­e che con Fontana forse ho qualche probabilit­à in più».

 ??  ?? Democratic­o Giorgio Gori, 57 anni, ex manager tv (fondatore di Magnolia e direttore di Canale 5 e Italia 1), è sindaco di Bergamo dal giugno 2014. Ora lancia la fase due della campagna elettorale
Democratic­o Giorgio Gori, 57 anni, ex manager tv (fondatore di Magnolia e direttore di Canale 5 e Italia 1), è sindaco di Bergamo dal giugno 2014. Ora lancia la fase due della campagna elettorale

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