Corriere della Sera (Milano)

Autista Atm accoltella ragazzo dopo lite sul bus

Era fuori servizio, rissa con cinque adolescent­i

- Giuzzi

Un autista dell’Atm fuori servizio è stato denunciato dai carabinier­i per lesioni aggravate per aver accoltella­to un giovane di 17 anni dopo un diverbio sul bus della linea 80. Il ragazzo è fuori pericolo ma ha riportato una ferita profonda all’addome. La vittima, venerdì sera, era insieme ad altri quattro amici. I ragazzi sono saliti sul bus e in quel momento hanno avuto una lite con il 56enne. Poi quando sono scesi l’uomo li ha seguiti con in mano un coltellino svizzero. La scena è stata ripresa dalle telecamere. Ora rischia il licenziame­nto.

La telecamera installata sopra la porta anteriore del bus riprende l’uomo nell’esatto istante in cui, dopo aver visto i ragazzi scendere da un’altra uscita, estrae un coltellino svizzero dal marsupio e con l’altra mano apre la lama. In quel momento Raffaele A., 56 anni, autista Atm fuori servizio, stringe il coltello nel pugno e scende diretto verso quel gruppo di ragazzi. Quel che succede fuori, al capolinea di piazza De Angeli, non viene ripreso dalle telecamere, ma i carabinier­i del Radiomobil­e lo ricostruis­cono grazie alle testimonia­nze di alcuni passanti. Perché è il 56enne a scagliarsi con il coltello in pugno verso quei giovani, e non il contrario.

L’uomo e quel gruppo di giovani avevano avuto una discussion­e pochi minuti prima, quando la compagnia di amici era salita sul bus della linea 80 alla fermata Rembrandt-Capecelatr­o. Anche questa scena però era stata ripresa dalle telecamere del mezzo, e i filmati saranno ancora una volta decisivi per raccontare inequivoca­bilmente ciò che è accaduto. Perché quando i giovani salgono, l’autista Atm fuori servizio è lì davanti alla porta, vicino al gabbiotto del guidatore del bus, insieme a un amico. Forse uno dei giovani lo colpisce involontar­iamente mentre entra nel mezzo, forse i ragazzi nella salita perdono tempo per aspettare altri amici. Quel che è certo è che la discussion­e parte da qui. Si inizia con parole e insulti. Due ragazzi si voltano e tornano verso il 56enne. Volano anche un paio di spintoni tanto che l’altro adulto si frappone tra i due litiganti. La situazione torna tranquilla in pochi secondi con i giovani che si allontanan­o verso il fondo del bus.

Quattro fermate dopo però, mentre il gruppo scende in piazza De Angeli — sono le 21.55 di venerdì —, Raffaele A. viene ripreso dalle telecamere mentre osserva i movimenti dei ragazzi ed estrae il coltellino svizzero dal marsupio. Quel che accade dopo, come detto, viene ricostruit­o dai carabinier­i del Radiomobil­e attraverso le testimonia­nze. Il 56enne, che vive a Setti-

mo Milanese, scende e raggiunge il gruppo con il coltello in mano ( la lama è di 7 centimetri), volano altri spintoni e lui aggredisce il 17enne F. M., lo ferisce all’addome con un fendente, prima che gli altri ragazzi si scaglino contro di lui prendendol­o a calci e facendolo finire con il viso prima contro il bus e poi contro la carrozzeri­a di un taxi parcheggia­to.

Il giovane viene soccorso dal 118 e portato al Fatebenefr­atelli in codice giallo dove poi viene ricoverato in chirurgia. «Sta bene, è fuori pericolo», si limita a dire il padre. Né lui né gli amici sono stati denunciati dai carabinier­i che hanno invece indagato a piede libero il 56enne per lesioni aggravate. L’uomo era fuori servizio ma ora rischia — oltre al procedimen­to penale — una sanzione disciplina­re dall’Atm che potrebbe portare anche al licenziame­nto.

Una vicenda in qualche modo surreale, tanto che per ore, nell’era delle news in tempo reale, lo stereotipo del branco e dei cattivi ragazzi ha «ribaltato» la ricostruzi­one mediatica dell’evento. Con comunicati stampa di politici e candidati alle prossime elezioni che parlano di violenza delle baby gang e di quartieri fuori controllo. Una realtà con la quale — purtroppo — spesso bisogna fare i conti. E che vede vittima in molti casi proprio il personale di Atm. Ma stavolta, almeno questo raccontano i verbali dei carabinier­i e i filmati delle telecamere, i ragazzi violenti non c’entrano.

I giovani — che vivono tutti a San Siro — stavano raggiungen­do la fermata De Angeli della metropolit­ana. Sono tutti studenti e nessuno di loro, secondo gli inquirenti, ha precedenti o problemi con la giustizia.

Fake news Secondo una prima ricostruzi­one, sbagliata, l’uomo era stato aggredito dal branco

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Da sinistra, i ragazzi vengono filmati dalle telecamere del bus mentre salgono alla fermata RembrandtC­apecelatro. Poi due giovani hanno una discussion­e con il 56enne che si trova vicino al posto del guidatore. Vola qualche spintone, poi la situazione...
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