Corriere della Sera (Milano)

Lorenzin divide la sinistra Scontro sul patto al centro

Rozza: ecco perché corro. Sala: ora rimetta la delega

- di Pierpaolo Lio e Maurizio Giannattas­io

Nonc’è pace nemmeno nel centrosini­stra. L’ultima grana si chiama Lorenzin, perche la sinistra di Pisapia ha attaccato l’alleanza del Pd coi centristi. Intanto Carmela Rozza si candida per il Pirellone. Il sindaco Sala la invita a lasciare il prima possibile le deleghe. «Ho deciso di candidarmi per risolvere il degrado dei quartieri Aler. Anche sul fronte della sicurezza», spiega l’assessore.

Non c’ è pace nel centrosini­stra all’ombra di G ori. Nemmeno il tempo di brindare all’alleanza con Lombardia progressis­ta di Pisa pia che scoppiala grana della Lista Lorenzin. E a puntare il dito sono gli stessi «arancioni» che poche ore prima avevano suggellato l’alleanza col Pd: «È il momento di scegliere».

Tutto inizia da un equivoco, quando il sindaco di Bergamo pare chiudere ai centristi: «Non sto discutendo con Beatrice Lorenzin». In realtà, precisano i suoi, «s’intende che non ha avuto occasione di parlare con il ministro ma con aderenti al suo progetto che hanno dato vita a un gruppo consiliare in Regione orientato a sostenere la candidatur­a di Gori senza che siano sorte difficoltà rispetto all’impegno comune». Gli dà manforte il segretario lombardo pd, Alessandro Alfieri: «Stiamo costruendo una coalizione larga di centrosini­stra. È giusto valorizzar­e il lavoro fatto dalla componente centrista». Per la sinistra di Pisapia è troppo: «Noi ci siamo per far vincere il centrosini­stra in Regione, non certo per snaturalo e piegarlo agli interessi elettorali o alle diatribe romane sui collegi. Il Pd incensa il valore politico della Lista Lorenzin e, ancor peggio, equipara l’esperienza di questi anni di larghe intese con le prossime regionali. Così si mina il progetto».

Per Liberi e Uguali è la conferma dei sospetti che hanno spinto alla corsa solitaria a sinistra. «Sciocchezz­a parlare di continuità? Semmai è parlare di centrosini­stra e allearsi con la Lorenzin», attacca il candidato Onorio Rosati. Ma i malumori sono anche interni. «Della Lorenzin francament­e non si sentiva il bisogno», fa notare l’assessore Pierfrance­sco Majorino. Tra l’altro, con l’ufficialit­à della corsa alle Regionali della collega di giunta Carmela Rozza, per Sala si apre il tema rimpasto. «È fondamenta­le rimetta le deleghe — chiarisce il sindaco —. O trovo la persona giusta per sostituirl­a, o le tengo io».

Anche dall’altra parte c’è però una spina civica. I sette eletti della lista Maroni sono decisi a ripresenta­rsi con lo stesso simbolo, dentro o fuori il centrodest­ra. In quest’ultimo caso il candidato potrebbe essere la consiglier­a uscente Daniela Maroni (anche se all’inizio si era pensato a Gianni Fava, assessore leghista rimasto fedele al nordismo bossiano). Intanto Dario Violi, candidato presidente del M5S, lancia la sua lista: «La squadra di 85 candidati è pronta. Sono medici, avvocati, imprendito­ri, studenti, uomini e donne capaci e con le idee chiare».

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I candidati Da sinistra, Giorgio Gori, 57 anni, Attilio Fontana, 65 anni e Dario Violi, 32 anni

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