Segre: tornano slogan che credevo cancellati
Prima uscita al Carducci: l’odio rialza la testa. L’agenda della Memoria
È tutta dedicata ai giovani la prima uscita pubblica da senatrice a vita di Liliana Segre. Nell’aula magna del liceo classico Carducci ricorda di aver indossato i panni di testimone della Shoah a 60 anni, quando è nato «il primo dei miei tre nipoti, quando sono diventata nonna». Esorta la platea di adolescenti ad «avere grande fiducia in se stessi», a trovare «la forza per scegliere la via più giusta», a scoprire l’enorme potenziale che c’è «in ciascuno di noi contro l’indifferenza». Ma a questi «nipoti ideali» confessa anche di non avere molta speranza nel futuro.
«Non sono una sognatrice, sono una persona molto realista. Sarei falsa se dicessi che ho speranza. Mi sono impegnata nella missione di dare voce a chi non è tornato. Ma le derive attuali, la violenza che c’è anche per cose minime nelle persone intorno a noi, l’indifferenza che regna sovrana rispetto alle sofferenze di persone che non hanno fatto niente di male e vengono cacciate e disprezzate, i rigurgiti orribili di cose e parole che credevo morte e non avrei mai pensato di tornare a sentire, mi fanno essere molto pessimista».
Una piccola folla di fedelissimi l’aveva applaudita a lungo quando, prima di fare tappa al Carducci, era arrivata in via Stradella, davanti al portone del civico 13, dove era cresciuto Enzo Capitano, primo di quattro fratelli, fervente antifascista, deportato e morto a Mauthausen. «Continuerò a fare il mio dovere finché avrò voce ma penso che la deriva dell’odio, che credevo sepolta con la morte dei totalitarismi nel secolo scorso, abbia rialzato la testa».
C’è il presidente dell’associazione allievi del Carducci, Giovanni Scirocco, con lei in questa nuova tappa delle «pietre d’inciampo», e c’è il presidente dell’Anpi provinciale Roberto Cenati che torna a sottolineare l’importanza dell’onorificenza consegnata dal presidente della Repubblica a Liliana Segre «per la sua instancabile azione volta a tenere vivi i valori della memoria soprattutto tra le giovani generazioni in una società nella quale si sta manifestando una sempre più pericolosa deriva antisemita xenofoba e razzista».
Quest’anno ricorre l’80° anniversario della promulgazione delle «leggi razziali», che concorsero a realizzare lo sterminio in Europa di milioni di esseri umani tra ebrei, rom, malati mentali, omosessuali, detenuti politici. E il Giorno della Memoria cade sabato 28 gennaio. Ma il calendario di appuntamenti si apre già martedì prossimo. E sarà il Memoriale della Shoah ad ospitare il primo evento (alle 18), con un’iniziativa riservata al mondo del calcio. Ci saranno il golden boy del Milan Gianni Rivera, la bandiera dell’Inter Sandro Mazzola e Javier Zanetti e l’ex capitano della Roma, Francesco Totti. È prevista una visita guidata del luogo simbolo della memoria e unico teatro delle deportazioni in Europa ad essere rimasto intatto. L’obiettivo è lanciare un messaggio condiviso di rifiuto degli atteggiamenti discriminatori e xenofobi che invadono spesso gli stadi.
Il Memoriale ospiterà altri eventi legati al Giorno della Memoria. Il 26 gennaio ci saranno visite guidate gratuite dalle 10 alle 18 (prenotazione obbligatoria sul sito Internet
Ticketone.it). Open day anche domenica 28 e proiezioni di filmati d’epoca. Venerdì 26 si terrà inoltre la commemorazione con Aned e Anpi davanti all’ex Albergo Regina seguita dall’incontro degli studenti con i testimoni a Palazzo Marino.