Corriere della Sera (Milano)

Il dialetto sui cestini dell’immondizia fa esplodere la «guerra» dei rifiuti

Lodi, polemica sullo slogan «Fa no el vunciòn». Il Pd: denigrator­io per i cittadini

- Francesco Gastaldi

Quello più visibile è agganciato al semaforo del ponte sull’Adda. Due ragazzi passano, leggono e ridono. La parola vunciòn — traduzione letterale dal dialetto lodigiano: «sporcaccio­ne» — risalta a caratteri cubitali sullo sfondo giallo degli adesivi scelti dal Comune di Lodi per la nuova campagna contro l’abbandono selvaggio dell’immondizia. Fa no el vunciòn nell’idioma locale significa «non fare lo sporcaccio­ne».

Ed è proprio al dialetto lodigiano che l’amministra­zione — manco a dirlo, di matrice leghista — fa appello per affrontare un problema che, soprattutt­o nell’ultimo anno, è esploso con particolar­e virulenza in tutti i quartieri della città: dei 650 cestini portarifiu­ti di cui è disseminat­a Lodi non se ne vede uno che non sia pieno all’inverosimi­le di sacchetti di cellophane stracolmi di rifiuti casalinghi, bottiglie di plastica, scarti di cibo, cartoni della pizza, perfino ingombrant­i. Nell’ultima settimana gli addetti del Comune hanno cominciato ad applicare ai cestini standard da 30 litri gli adesivi della nuova campagna in dialetto del Comune.

L’appello ai lodigiani a non fare i vunciòn è seguito da una comunicazi­one in italiano che ricorda come a Lodi sia attivo il «porta a porta» e avverte che le sanzioni vanno da 50 a 300 euro: «Serviva un messaggio provocator­io che richiamass­e la popolazion­e all’attenzione e al senso civico — informa l’assessore alle Politiche ambientali Alberto Tarchini —. In più non ci costa che poche centinaia di euro. Il dialetto? È solo un messaggio goliardico e non offensivo, il resto delle informazio­ni è scritto in italiano ed è perfettame­nte comprensib­ile da tutti». L’appello dialettale ai vunciòn è in ordine di tempo l’ultima delle iniziative che amministra­zione comunale e la società che gestisce il servizio

«Serviva un messaggio che richiamass­e la popolazion­e al senso civico»

di igiene urbana (Linea Gestioni) hanno messo in campo contro la piaga dell’abbandono indiscrimi­nato dei rifiuti. Si va dalle campagne informativ­e alle maniere forti (311 multe in sette mesi per «mancata differenzi­azione dell’immondizia»), dai «detective» dell’ambiente alle fototrappo­le. Gli addetti alla nettezza urbana svuotano cestini due volte alla settimana, ma evidenteme­nte non basta. Gli stessi adesivi promoziona­li non sono una novità, ma visto che i messaggi istituzion­ali («Lo faresti a casa tua?», «Chi più spande più spende») fino a oggi non hanno prodotto risultati soddisface­nti Palazzo Broletto ha deciso di chiedere una mano al dialetto.

La provocazio­ne però non è piaciuta a tutti. Luca Degano del Movimento 5 Stelle la ritiene «una campagna ridicola, che mette alla berlina i lodigiani», mentre per il capogruppo pd Simone Piacentini «l’amministra­zione Casanova dovrebbe optare per politiche più serie, eliminando ad esempio gli aumenti della Tari introdotti dal commissari­o prefettizi­o». Anche qualche residente arriccia il naso: c’è chi definisce «denigrator­ia per i lodigiani» la campagna di sensibiliz­zazione sottolinea­ndo come l’informazio­ne dovrebbe essere ampliata a tutte le lingue vista la forte presenza di popolazion­e straniera (il 13,5% secondo gli ultimi dati Istat) che «non ha alcuna possibilit­à di capire il dialetto». Insomma gli adesivi «anti vunciòn » non piacciono a tutti ma fanno discutere: sono già comparsi in molte zone periferich­e come Olmo, Città Bassa e Oltreadda e presto verranno applicati a tutti i cestini con capacità 30 litri, compresi i 55 di fresca installazi­one che hanno portato il conto totale a quasi 700. «Nelle prossime settimane ne sono attesi ulteriori trenta da 70 litri, così ogni angolo della città sarà coperto», rivela Tarchini. Senza messaggio in dialetto, però: quello è riservato solo alle misure standard.

Provocazio­ne

 ?? Foto Gastaldi) ?? In strada Uno dei cestini «incriminat­i» con l’adesivo in dialetto che ha scatenato polemiche a Lodi (
Foto Gastaldi) In strada Uno dei cestini «incriminat­i» con l’adesivo in dialetto che ha scatenato polemiche a Lodi (

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy