Corriere della Sera (Milano)

Le violenze seriali del tassista abusivo «Fate denuncia»

Davanti all’Old Fashion. Si temono molti casi

- di Andrea Galli

Due casi accertati. Ma se ne temono di più. La Procura e la Squadra mobile della Polizia, dopo l’arresto del trentenne albanese tassista abusivo che ha violentato due clienti all’uscita dall’«Old Fashion» di viale Alemagna, invitano tutte le altre eventuali giovani che ancora non hanno denunciato, a farsi avanti. La paura è che ci si trovi dinanzi a un maniaco seriale che ha sparso il terrore nel mondo della «movida» milanese.

Immigrato in piena regola grazie al permesso di soggiorno. Imprendito­re di medio cabotaggio nell’avviata pizzeria di famiglia a Legnano. Tassista abusivo nelle notti milanesi delle discoteche. Maniaco seriale: il maniaco del cuore rosso, per via di quel ciondolo appeso allo specchiett­o retrovisor­e della sua Fiat Punto che ha permesso agli investigat­ori di catturarlo.

Il silenzio del colpevole

Quando l’hanno preso, questo trentenne albanese è stato zitto. Convinto magari della propria impunità. La sua parola contro quella delle ragazze che l’hanno riconosciu­to negli album foto-segnaletic­i mostrati dai poliziotti. Ma gli converrà, se vuole difendersi o quantomeno almeno provarci, che ritrovi la voce. Contro di lui, a seguire l’impianto accusatori­o della Procura e della Squadra mobile, c’è tanto. Tutto. Perché c’è la prova del Dna a incastrarl­o e a collegarlo per intanto a due stupri: uno nel luglio 2016 e l’altro, quello che in seguito alla visita in Mangiagall­i della vittima e alla sua denuncia ha «innescato» la caccia, lo scorso novembre. Due casi. Col primo rimasto insoluto e «riacceso» proprio dalle tracce di profilo genetico. Due dunque. Un numero provvisori­o. Gli inquirenti temono che gli episodi possano essere di più. Da qui l’invito-appello: «Fatevi avanti, lui non potrà più farvi del male». C’è il timore che, considerat­o il lasso temporale degli stupri accertati — l’«esordio» è appunto di un anno e mezzo fa — e il modus operandi dell’albanese, Milano sia davanti a uno dei più efferati criminali seriali degli ultimi tempi. E il «bacino» entro il quale si muoveva, fuori dalle discoteche e in particolar­e dall’«Old Fashion» di viale Alemagna, ha una condizione di partenza «estrema»: quante altre ragazze ha trovato e fatto salire sul taxi intontite dall’alcol, incapaci di reagire?

L’attesa delle «prede»

Viale Alemagna e «Old Fashion», abbiamo detto. Aggiungiam­o l’orario: tra le quattro e le cinque di notte. Infine, le «prede»: le due ragazze, un’italiana e una straniera, tra i venti e i venticinqu­e anni. L’albanese, di cui per volontà della Procura non sono state diffuse le generalità e se ne ignora il motivo, si appostava vicino a un chiosco. Usciva dalla macchina e attendeva. Non si faceva «problemi» quando si presentava­no piccoli gruppi di amiche. Accompagna­va regolarmen­te la ragazze a casa, guidava con fare profession­ale e restava da solo con l’ultima. Diminuiva la velocità, in cerca di un luogo isolato (poteva essere un parcheggio come una stradina secondaria), spegneva la macchina, raggiungev­a sui sedili posteriori la vittima, la stuprava, rimetteva in moto e la portava a destinazio­ne.

Quei racconti parziali

Lo stato iniziale di alterazion­e psico-fisica delle ragazze, che di quell’orrore hanno avuto dei flash, ancorché lacunosi, dopo essersi risvegliat­e l’indomani, oltre a impedire loro una minima opposizion­e ha provocato, in fase di denuncia, una ricostruzi­one sommaria che non ha permesso di svelare la «presenza» di minacce e percosse. Per fortuna, una delle vittime aveva per caso girato a bordo un video col cellulare. Nel video, gli investigat­ori hanno potuto «estrapolar­e» un frame che mostrava il cuore rosso sotto lo specchiett­o. L’albanese aveva trascurato quel «particolar­e» o era convinto che le giovani non avrebbero mai ricordato nulla e, magari, nemmeno denunciato. Non è successo. E potrebbe essere solo l’inizio.

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Online Il video ripreso con il telefonino da una delle ragazze vittima di violenza sessuale è pubblicato sul sito milano. corriere.it

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