Furti in casa Un arresto ogni tre giorni
Nel 2017 le Volanti hanno preso in flagranza 108 ladri. Gli specialisti sono georgiani
Sono 108 le catture di ladri d’appartamento in flagranza di reato nel 2017 da parte delle «volanti». In particolare con le bande dei georgiani, che conservano il monopolio (37 arrestati), gli investigatori riescono a muoversi al «ritmo» dei malviventi e ad arrivare quasi in concomitanza del colpo. Nella classifica delle zone più sottoposte agli attacchi troviamo la grande area di Città Studi, dove i ladri si mischiano con gli universitari.
Le statistiche vanno «lette». E queste ultime, relative al bilancio 2017 degli arresti da parte delle «volanti» di ladri d’appartamento, aiutano a capire un pezzo di città. Premessa: si parla di catture in flagranza di reato (108 in totale), il che conferma da un lato il «fermento» criminale in questo settore, ma dall’altro lato la specializzazione acquisita nel tempo dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale diretto da Maria José Falcicchia. Agenti capaci, per appunto, di intervenire già in fase di protezione, ovvero prima, e non unicamente dopo, nell’attività di contrasto. Perché in maniera particolare con le bande dei georgiani, che conservano il monopolio (37 arrestati), gli investigatori riescono a muoversi al «ritmo» dei malviventi. Arrivando quasi in concomitanza con la stessa realizzazione del colpo. Se non perfino, ed è successo per esempio sabato quando i ladri erano su un ballatoio, anticipando l’entrata in un appartamento.
Ecco, gli appartamenti. Al momento non esistono dati e comunque non sarebbero completi — non tutte le vittime denunciano —; ma ciò premesso, nella classifica delle zone più sottoposte agli attacchi troviamo la grande area di Città Studi. Non significa che il pieno centro sia un territorio protetto e immune. Semmai, ragionano gli investigatori, tolte le eccezioni, nel pieno centro esiste una tipologia diversa di «colpi», ideati per bottini di enorme consistenza e anche con una dotazione maggiore delle bande: un’esperienza diffusa e mezzi quali possono essere basisti, attrezzi e uomini arruolabili per l’azione. Questa catalogazione geografica innesca altre riflessioni. Intanto il livello medio dei ladri, quello capeggiato dai georgiani, annovera criminali di giovane età, in ottime condizioni atletiche in quanto svaligiano non tanto affidandosi alla tecnica quanto all’abilità di arrampicarsi sui balconi, percorrere i tetti, scendere sui terrazzi e scappare a fortissima velocità nel caso in cui ci sia un inseguimento. Inoltre, sempre tenendo il tema puntato su Città Studi, la massiccia densità abitativa e la stessa vitalità del quartiere, pieno di giorno e di notte grazie alla presenza di residenti universitari, è a suo modo un vantaggio per i delinquenti, che possono mischiarsi, dar meno nell’occhio se si appostano vicino a un portone o s’intrufolano in un condominio.
Ma quali sono le contromisure possibili? A Milano funziona molto, come conferma Maria José Falcicchia, la «guardia» di vicinato, con gli abitanti attenti agli ingressi di estranei, e sovente privi di esitazione nel caso in cui si debbano avvisare poliziotti e carabinieri. Un’abbondante percentuale dei 108 arresti in flagranza porta la «firma» proprio di residenti i quali, anziché fregarsene, hanno deciso di non sottovalutare. Fra questi 108 ammanettati, è bene dirlo, non ci sono unicamente gli stranieri. Dopo i georgiani, ecco gli italiani: 12 i catturati. Identico numero «raggiunto» con gli albanesi. A seguire, cubani, cileni, colombiani, bosniaci. Ma c’è dentro il mondo, alla fine, a conferma della stupidità di chi vuol farne una questione di nazionalità: lituani, marocchini, peruviani, filippini, tunisini, nigeriani, libici e via ancora elencando.