Corriere della Sera (Milano)

Inverno record: sui monti lombardi 2,5 metri di neve Allarme valanghe

Due metri e mezzo a Madesimo e sul passo del Tonale Un inverno record ma resta alto il pericolo valanghe

- di Barbara Gerosa

Nevicate da record sulle catene montuose lombarde. Il primato al momento spetta al passo del Tonale, in provincia di Brescia, e a Madesimo, in Valchiaven­na. Duecentoci­nquanta centimetri di neve e impianti di risalita tutti aperti. Segue la Valtellina, con i 235 centimetri dell’Aprica e i 220 di Pescegallo e Gerola Alta.

Il primato al momento spetta al passo del Tonale, in provincia di Brescia, e a Madesimo, in Valchiaven­na. Duecentoci­nquanta centimetri di neve e impianti di risalita tutti aperti. Segue la Valtellina, con i 235 centimetri dell’Aprica e i 220 di Pescegallo e Gerola alta. Un inverno decisament­e bianco sulle montagne Lombarde. Dopo tre anni nei quali i fiocchi si sono fatti attendere, la stagione in corso sta regalando emozioni agli amanti dello sci e qualche disagio per la viabilità. Livigno, con i suoi 115 chilometri di piste, resta la regina. Oltre un metro di neve in paese, sessanta centimetri scesi nelle ultime ore. La statale 301 del Foscagno, che porta alla nota località turistica in provincia di Sondrio, è stata chiusa per il rischio valanghe nella notte tra domenica e lunedì, con «il piccolo Tibet», rimasto per alcune ore isolato. «La situazione al momento è sotto controllo. Una decina di mezzi spalaneve e spargisale lavorano ininterrot­tamente da ore. Permane alto il rischio valanghe», spiega la Polizia locale di Livigno. «Il pericolo è particolar­mente marcato su tutto l’arco alpino — conferma Paolo Valisa, meteorolog­o del Centro geofisico prealpino di Varese —. Le nevicate sono state accompagna­te da fortissimi venti in quota. Si sono creati pesanti accumuli instabili sulle creste di confine. Nei prossimi giorni è previsto inoltre un rialzo delle temperatur­e, condizioni climatiche che potrebbero aggravare la situazione. L’altezza della neve al suolo è al momento più elevata del 50% rispetto alla media stagionale».

Accantonat­i i disagi alla viabilità, il risultato sono cartoline da incornicia­re sulle principali vette lombarde. Anche i turisti temporanea­mente bloccati a Livigno non sembrano essersene fatti un cruccio. «Intrappola­ti» in un mondo di cristallo alcuni ne tra fiaba e realtà, nella prima snow suite alpina costruita in neve pressata, accanto all’hotel Lac Salin, a 1.816 metri di altitudine. Presi d’assalto però anche gli impianti più vicini a Milano, come i piani di Bobbio, sopra Barzio, nel Lecchese. E anche qui nel fine settimana si è tenuta la manifestaz­ione «Sicuri in montagna», promossa dal Soccorso alpino, che ha fatto attività di prevenzion­e e diffuso i numeri degli interventi in Lombardia nel 2017. Sono stati 1.270, in aumento rispetto all’anno precedente: 196 i soccorsi sulle piste da sci. Barbara Gerosa

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Spettacolo bianco Una suggestiva immagine di Livigno dopo l’ennesima nevicata
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(foto Pizzini Scolari) Di ghiaccio Le snow suite, casette di ghiaccio realizzate a Livigno con neve pressata secondo il metodo utilizzato per costruire gli igloo. Si trovano a 1.816 metri d’altezza
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