Corriere della Sera (Milano)

UNA VIA A CRAXI? SCELTE POLITICHE MA PRIMA VA RICORDATO BUCALOSSI

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Caro Schiavi, una via intitolata a Craxi? A Sesto San Govanni si sono succeduti governi di colori diversi, mai è venuto in mente di proporre simile iniziativa. Ora il governo di centrodest­ra a distanza di 18 anni vuole commemorar­e un politico che per non farsi giudicare le malefatte fugge ad Hammamet e non fa più ritorno. Chiedo: è mai possibile? Scappando ha perso la dignità. Tony Ziveri

Sono stato craxiano convinto per oltre 40 anni, e sino al 1993. Ma non gli perdono di essere fuggito dalle sue responsabi­lità dopo averle dichiarate molto onestament­e in seduta pubblica alla Camera. Non sono contrario a dedicargli una via, purché la targa riporti la definizion­e del suo stato giuridico: latitante. Giorgio Bernasconi

Caro Ziveri e caro Bernasconi,

la scelta di intitolare una via è una scelta politica e in molti casi prescinde da quelli che sono gli alti valori morali ai quali si dovrebbe ispirare una dedica così importante. D’altra parte le vie si intestano da molti anni a cantanti, calciatori, attori, personaggi della tv: ricordiamo anche le vie dedicate a Stalin, personaggi­o non proprio meritevole di essere ricordato per virtù civica e umanità. Bettino Craxi è una memoria controvers­a: leader nazionale, segretario del Psi e presidente del Consiglio di un’Italia che negli anni Ottanta diceva «e la nave va», condannato in contumacia per corruzione, morto latitante ad Hamammet, in Tunisia. Di dedicargli una via a Milano si parla da tempo: ma quando Letizia Moratti, sindaco di centrodest­ra, fece la proposta nel 2009 ci fu una sollevazio­ne (Matteo Salvini allora disse al primo cittadino di lasciar perdere e occuparsi di cose più importanti). L’attuale sindaco, Beppe Sala, centrosini­stra, si è detto possibilis­ta; il sindaco di Sesto San Giovanni, centrodest­ra, l’ha preceduto: scelta politica, dicevamo, sulla quale ognuno di noi è libero di esprimersi (vedremo che cosa si scriverà sulla targa). Io trovo che prima di pensare a Craxi, per esempio, Milano dovrebbe ricordare una figura che alla città ha dato tanto, con il lavoro e con l’onestà: Pietro Bucalossi. Non mi risulta che ci sia una via intitolata all’ex sindaco della città dal '64 al '67, pioniere della lotta ai tumori, per anni simbolo dell’Istituto di via Venezian e ministro della Repubblica. Questa è una vera dimentican­za, e mi pare scandalosa.

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