E l’ex ristoratore si inventa la manicure che arriva sul furgone
Nato a Milano, il servizio approda negli Usa
«Tra famiglia e lavoro, le donne hanno poco tempo per farsi belle. Così portiamo la manicure a casa». A Milano, infatti, va di moda la cura delle unghie a domicilio. «Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo servito 10 mila clienti». Ex produttore d’inchiostri da stampa per imballaggio industriale, poi ristoratore, Paolo Brambilla, 54 anni, un bel giorno ha deciso di «portare sotto casa o ufficio uno dei servizi più chiesti». L’idea è nata tre anni fa «in viale Piave: mi incuriosivano i furgoncini ambulanti di abbigliamento. Producevo già una linea di smalti e mi son detto: perché non unire le due cose?». Così è nato «Pinky nails on the road. «Lo smalto dove vuoi tu», lo slogan. L’appuntamento, a Milano e nell’hinterland, si può richiedere via app o al numero di cellulare indicato. Ricevuta conferma, si verrà raggiunti da uno dei due furgoncini rosa, «climatizzati e arredati in stile anni 50». Si sale e si sottopongono le mani alle cure delle quattro addette «italiane e assunte regolarmente con il Jobs act». In lista applicazioni smalti e make up, nessun trattamento che preveda l’uso di strumentazione metallica, «perché l’estetica itinerante è vietata dalla legge regionale». Prezzi dai 5 ai 30 euro.
Brambilla all’inizio si aspettava «un target medio, invece la nostra attività è diventata di moda, ha attirato personaggi noti, ci chiamano da Monte Napoleone. Niente pubblicità, è bastato il passaparola». La clientela «va dai 20 ai 70 anni. Poche ragazzine: preferiscono il fai da te». Non si accettano prenotazioni maschili, «per garantire la sicurezza delle nostre ragazze». Non sono mancate telefonate inopportune. «Qualche uomo che sperava fosse un servizio di escort». E l’attività ha già attirato «invidie e denunce dalla concorrenza. I Nas hanno trovato sempre tutto a norma». I furgoncini rosa sono molto richiesti «per addii al nubilato, compleanni, inaugurazioni di locali, sfilate». E ora si fanno avanti le multinazionali. «Abbiamo stretto convenzioni con i centri direzionali di grandi aziende e banche. In giorni stabiliti ci mettiamo al servizio delle loro dipendenti». L’azienda sta per varcare i confini. «Apriranno attività in franchising a Parigi, New York e Los Angeles».
Le clienti vanno di corsa, così ho avuto questa idea. Siamo stati denunciati da concorrenti gelosi: tutto è risultato in regola