Corriere della Sera (Milano)

Elicotteri, psicologi e 11 ospedali pronti Maxi emergenza senza precedenti

Call center dedicati e 473 uomini in campo Massima allerta sul modello antiterror­ismo

- di Sara Bettoni e Simona Ravizza sravizza@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il telefono riservato alle comunicazi­oni urgenti con il 118, sempre monitorato dagli infermieri, suona al Pronto soccorso alle 7.35 del mattino. Scatta lo stato di maxi emergenza, che durerà oltre tre ore: vengono bloccati gli interventi chirurgici programmat­i, liberati i posti letto in rianimazio­ne, attivati i medical incident team. Undici ospedali — San Raffaele, Policlinic­o, Humanitas, Niguarda, Fatebenefr­atelli, San Paolo, Policlinic­o San Donato, San Gerardo di Monza e quelli di Cernusco sul Naviglio, Melzo e Melegnano — si preparano ad accogliere i feriti del treno regionale 10452, partito da Cremona alle 5.32 e diretto a Porta Garibaldi, deragliato alle 6.57 all’altezza di Seggiano di Pioltello. Cinquecent­o i pendolari a bordo.

Il primo alert parla di tre morti, dieci feriti gravi e altri 100 codici verdi. I pazienti iniziano ad arrivare dopo le 8.30 per la difficoltà ad estrarli dalle lamiere. Un’operazione che richiede un tempo che sembra infinito. C’è chi rischia di perdere una gamba, chi ha ferite in tutto il corpo e deve finire sotto i ferri, costole e bacini rotti, non si contano i traumi cranici e vertebrali, gli omeri e i malleoli fratturati, le contusioni ovunque. I feriti meno gravi, invece, sono radunati in due palestre, a Segrate e a Pioltello, assistiti da infermieri, medici, psicologi e Protezione civile.

La mobilitazi­one dei mezzi di soccorso è massiccia, con 473 uomini in campo tra soccorrito­ri dell’Azienda regionale d’Emergenza-Urgenza, volontari della Protezione civile, forze dell’ordine, vigili del fuoco, psicologi e assistenti sociali. Due elicotteri fanno da spola con gli ospedali, da Bologna è pronto a partirne un altro in caso di necessità. Vengono attivate due linee telefonich­e dedicate ai parenti dei viaggiator­i alla ricerca del loro familiare: i contatti sono 02.7584184 e 02.77584892.

Al San Raffaele, dove si è riversato il maggiore numero di feriti, Jaqueline finisce in neuroriani­mazione in prognosi riservata, Massimo in terapia intensiva con un muscolo suturato, Altin e Lorenzo sono ricoverati in Pronto soccorso in codice giallo (pazienti gravi ma non in pericolo di vita) per accertamen­ti, in cinque rimangono sotto osservazio­ne, mentre un altro è ricoverato in cardiologi­a. Per i parenti dei malati viene allestita una sala d’attesa prima nella mensa, poi nella cappella, con psicologi a disposizio­ne.

Marzia Spessot, alla guida della Medicina d’urgenza del San Raffaele, è di corsa: «Per una maxi emergenza l’ospedale si rivoluzion­a e cambia impostazio­ne. Il triage (l’accoglienz­a dei feriti, ndr) viene allestito nell’area in cui arrivano le ambulanze. I feriti sono accolti da un anestesist­a e un infermiere. In Pronto soccorso viene creata un’area rossa, una gialla e una verde a seconda della gravità dei casi. Per ogni codice rosso è creato un

medical incident team, formato da un chirurgo esperto nei traumi, un anestesist­a e due infermieri. In qualsiasi momento siamo in grado di formare entro mezz’ora da un incidente 4 di questi team». Stesso modello viene applicato anche negli altri ospedali.

L’Humanitas viene avvisato che sta per arrivare un paziente con una gamba da amputare, ma alla fine i chirurghi riescono a salvarla con un intervento complesso in cui viene fissata all’interno dell’arto una sorta di gabbia metallica.

Riflette l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera: «È stato uno sforzo straordina­rio di cui a Milano non si ricordano precedenti recenti. Ma la macchina dei soccorsi ha risposto nel migliore dei modi».

La fine della maxi emergenza viene annunciata a metà mattina nel momento in cui sul luogo dell’incidente non ci sono più feriti. Ma a sera nei Pronto soccorso ci sono ancora cinque pazienti in codice rosso, otto in giallo e cinquantat­ré in verde.

Gallera

È stato uno sforzo di cui a Milano non ci sono precedenti recenti. La macchina dei soccorsi ha risposto al meglio

Spessot

Siamo in grado di formare entro mezz’ora da un incidente quattro team ultra specializz­ati

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Codice rosso I feriti in condizioni più gravi sono stati trasportat­i con l’elisoccors­o

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