Corriere della Sera (Milano)

Mantova, delitto della ciclabile C’è un indagato

Mantova, svolta nell’inchiesta sul commercian­te ucciso. Si cerca l’arma del delitto

- di Sabrina Pinardi

C’ è un indagato per l’omicidio di Sandro Tallarico, il commercian­te di 57 anni ucciso con un colpo di pistola il 17 gennaio scorso sulla ciclabile del ponte di San Giorgio a Mantova. Si tratta di un uomo che però non è stato arrestato. Le indagini proseguono intanto con perquisizi­oni in tutta la città. Al momento non è ancora stata trovata l’arma del delitto, una pistola a tamburo.

C’è un sospetto per la morte di Sandro Tallarico, il commercian­te 57enne ucciso con quattro colpi di pistola sulla ciclabile del ponte di San Giorgio, a Mantova, il 17 gennaio scorso. La Procura ha iscritto una persona nel registro degli indagati. Un uomo che forse covava risentimen­to nei confronti della vittima per motivi personali. E che forse Tallarico temeva. Per questo girava con in tasca il coltello a serramanic­o caduto sull’asfalto della ciclabile dopo l’agguato? Ma al mosaico mancano ancora diverse tessere.

Procura e carabinier­i non hanno voluto precisare se l’indagato sia sospettato di essere il mandante o l’esecutore materiale dell’omicidio. L’iscrizione al registro degli indagati era, oltretutto, un atto necessario per poter perquisire l’abitazione dell’uomo. Nel corso della quale non sarebbero evidenteme­nte emersi elementi tali da far scattare l’arresto. L’arma del delitto, una pistola a tamburo, secondo quanto emerso dall’autopsia e dai proiettili, non è ancora stata trovata. C’è il sospetto che l’assassino possa essersene sbarazzato dopo il delitto, magari gettandola nelle acque del lago, di fianco alla ciclabile, ma le ricerche condotte dai sommozzato­ri dei vigili del fuoco non hanno dato esito.

Gli inquirenti continuano a chiudersi a riccio, senza fornire particolar­i, ma comunque è chiaro che le indagini, che mercoledì pomeriggio e nella notte tra mercoledì e ieri hanno portato a controlli e perquisizi­oni in diversi luoghi della città, si starebbero a questo punto concentran­do su una pista precisa. I carabinier­i, nell’ultima settimana, hanno passato al setaccio i conti della vittima per capire se avesse avuto difficoltà economiche, hanno scavato nel suo lontano passato politico quando militava tra le file del Movimento sociale. E indagato sul suo recente impegno sociale a Roverbella, il paese nel quale viveva con la moglie, che gestisce un negozio di abbigliame­nto, e per il quale chiedeva più sicurezza. Una ventina le persone interrogat­e tra parenti, amici e vecchie conoscenze. Analizzate le immagini delle telecamere del giorno del delitto e dei giorni precedenti. Controllat­e le telefonate. Indagini serrate che proseguono tuttora, a detta degli inquirenti senza ancora escludere nessuna strada.

Sandro Tallarico è stato ucciso la mattina attorno alle 9.30 mentre camminava lungo la ciclabile, dopo aver lasciato l’auto al Campo canoa, un parcheggio a dieci minuti a piedi dal centro storico. Stava andando a trovare il fratello Paolo, che gestisce un negozio di cappelli in città, come faceva spesso negli ultimi tempi, dopo che aveva lasciato le attività di commercio all’ingrosso sul lago di Garda.

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(foto Cavicchi) Il 17 gennaio Il ponte di San Giorgio, a Mantova, dove mercoledì di settimana scorsa è stato ucciso il commercian­te Sandro Tallarico

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