Corriere della Sera (Milano)

Faida di Bisceglie, l’autore della sparatoria tradito dagli occhiali

Il pregiudica­to Pezzolla affrontò quattro uomini. Gli agenti sono risaliti a lui partendo dal negozio di ottica

- F. Ber.

Un uomo con la pistola in pugno, deciso a dare una lezione ad altra gente, forse per una questione di soldi. Quattro persone davanti a lui. Fa i nomi di altri uomini, i suoi obiettivi: vuole sapere dove sono, ma non riceve risposte. Nasce una rissa, quattro contro uno. Parte un colpo di pistola, poi viene sopraffatt­o e, nello scontro, perde gli occhiali sull’asfalto di via Creta. È grazie a questo particolar­e, che gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a individuar­e e arrestare Davide Pezzolla, pregiudica­to accusato di essere l’autore del ferimento ai danni di Roberto Strangi, avvenuto a Baggio lo scorso 25 novembre. Quattro giorni dopo era stato gambizzato anche un 29enne incensurat­o che vive al civico accanto al teatro del primo agguato (gli investigat­ori stanno cercando i possibili legami), e che ha già portato all’arresto del presunto responsabi­le, il 40enne Davide Cannone. Per i fatti di Via Creta, invece, è ora sotto accusa il 35enne Pezzolla, in carcere per porto abusivo d’arma da fuoco, ricettazio­ne e lesioni gravissime. In realtà quel 25 novembre le cose dovevano andare diversamen­te. L’uomo ferito da due colpi di calibro 38 — il 41enne Strangi — non era il reale obiettivo. Pezzolla, infatti, secondo la ricostruzi­one dei poliziotti comandati da Lorenzo Bucossi, avrebbe chiesto informazio­ni su dove trovare il suo vero bersaglio, sulla cui identità vige il segreto investigat­ivo. Una questione interna a un giro di spacciator­i e rapinatori. Ne è nata una colluttazi­one, durante la quale viene disarmato, dopo aver comunque ferito l’uomo. Perde la pistola (una Smith & Wesson rubata in provincia di Brescia) e gli occhiali dopo aver incassato un pugno allo zigomo. le indagini puntano così verso il 35enne con precedenti. In casa sua viene trovata la custodia degli occhiali, sulla quale era impresso l’indirizzo del negozio di ottica in cui era andato ad acquistarl­i.

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La sparatoria A fine novembre l’inchiesta sulla faida

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