Grazie a Libera dopo 23 anni un docufilm sul delitto Sanua
Di anni ne sono trascorsi ventitré. Era il 4 febbraio 1995, via Lorenteggio, una macchina si affianca al camion di Pietro Sanua e un sicario spara un colpo di lupara. Era mattina, una mattina freddissima. Di quell’omicidio sono rimasti mille misteri e tantissime domande. Ma finalmente di quel delitto irrisolto è tornata almeno la memoria. Merito dei ragazzi di Libera, l’associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, ma soprattutto dell’infaticabile Lorenzo Sanua, figlio di Pietro, che quel 4 febbraio era seduto a fianco a lui sul furgone che stava andando al mercato di Corsico. Pietro Sanua era un ambulante di frutta e verdura. Ma era anche un sindacalista, presidente provinciale dell’Associazione nazionale venditori ambulanti (affiliata a Confesercenti). Ma soprattutto era un uomo, un uomo perbene, che aveva denunciato pubblicamente il malaffare nelle assegnazioni delle postazioni per la vendita dei fiori e nella gestione dell’Ortomercato. La sua storia è diventata un docufilm che sarà presentato oggi alle 19.15 (alle 18.45 la fiaccolata) all’oratorio della chiesa di Sant’Antonio a Corsico in piazza Giovanni XXIII, a pochi metri dal punto dell’agguato. Si tratterà di un’anteprima della durata di 1 ora e 45 minuti. Tra le testimonianze raccolte in «Fiori armati. Pietro Sanua, storia di un uomo perbene» quelle di Nando dalla Chiesa, David Gentili, Ferruccio Patti, la moglie e il figlio di Pierino Sanua, i ragazzi del presidio di Libera Vicenza intitolato proprio alla sua memoria. Partecipazione anche per l’attore Neri Marcoré che ha «prestato» la voce per la lettura di una lettera scritta dai giovani di Libera.