Rapina al ristorante finisce a coltellate e colpi di pistola
Segrate, i dipendenti si difendono. Due pregiudicati feriti e arrestati in ospedale
TRE FERITI A SEGRATE
Quando sono passati 46 secondi dall’inizio della rapina, un tempo scandito al dettaglio dal timer collegato alla telecamera, e davanti al bancone si sono già scambiati pugni e spinte, un paio di calci e almeno una dozzina di coltellate, il titolare del ristorante si ritrova a indietreggiare di qualche passo, col corpo rivolto al rapinatore, ormai sulla porta: ed è in quel momento che il filmato registra un movimento innaturale, con la testa dell’uomo, 35 anni, cinese, che viene spinta all’indietro, come sferzata da qualcosa che di scatto gli fa piegare il collo e la schiena. Una sequenza che troverà una spiegazione soltanto pochi minuti dopo, all’arrivo dei carabinieri, che si renderanno conto della ferita: uno dei titolari del bar-tabaccheria e sushi «Fuel», al civico 177 della via Cassanese, a Segrate, è stato colpito in faccia da uno sparo. Il proiettile gli ha trapassato il mento; altre due pallottole (nei momenti in cui non era ripreso dalle telecamere) lo hanno raggiunto alla testa, di striscio, e al gluteo. Tre ferite «da colpi di arma da fuoco», non gravi, sono l’esito «miracoloso» (come lo definirà un investigatore) di una rapina sfociata in «un combattimento». Erano le 23.40 di domenica sera.
I rapinatori hanno 38 e 41 anni, entrambi pregiudicati (per droga, armi, rapine). Entrano al «Fuel» con due cappelli in testa, occhiali da sci, parrucche, un revolver, una penna-pistola; subito un pugno a uno dei titolari, che se ne sta appoggiato al bancone, poi vanno diretti alla cassa per portar via il denaro: nel loro progetto c’è una rapina rapida e senza complicazioni.
E invece uno dei due ragazzi cinesi sfila dietro il bancone e, dopo qualche secondo, ricompare impugnando due coltelli da sushi, si piega su se stesso, lame affilate puntate in avanti, carica a testa bassa. Il primo rapinatore viene preso alla sprovvista, si allontana, sferra un pugno e un calcio, il suo complice lo aiuta, ma in quel momento anche l’altro impiegato del ristorante s’è armato e inizia a sferrare colpi, per almeno tre volte affonda la lama nella schiena del secondo rapinatore. Coltellate al dorso, all’addome, fino a che il bandito con il revolver spara i tre colpi.
A quel punto i due titolari si rifugiano verso il retro, i rapinatori recuperano il cassetto col denaro (circa 3 mila euro), che è rimasto abbandonato a terra, e scappano. Pochi minuti dopo, di fronte al bar-ristorante arrivano i carabinieri della compagnia di San Donato, guidati da Antonio Ruotolo. I militari iniziano subito a lavorare sulle telecamere, mentre altri equipaggi pattugliano la zona per le ricerche.
Un’ora e mezza dopo arriva ai militari una telefonata che fa accelerare l’indagine: una donna di passaggio nota un uomo a terra, sul ciglio della strada (in via Amendola), sempre a Segrate, non lontano dalla Cassanese. È ferito da alcune coltellate e i militari collegano immediatamente: è uno dei rapinatori, il più anziano, che viene portato dall’ambulanza al San Raffaele, dove nella notte sarà operato per una profonda perforazione al polmone (l’intervento è stato piuttosto delicato, ma in mattinata l’uomo è stato dichiarato fuori pericolo). Nel cuore della notte i carabinieri entrano in casa del secondo rapinatore, a Cinisello Balsamo, dove recuperano anche la pistola e il cassetto del ristorante con il denaro. Entrambi i rapinatori sono stati arrestati per tentato omicidio e rapina aggravata; in base agli accertamenti, i magistrati dovranno verificare se la reazione dei due titolari del ristorante sia stata proporzionata alla minaccia.