Corriere della Sera (Milano)

Se la Sirenetta si taglia la coda

Una personale della compagnia milanese Eco di Fondo all’Elfo Puccini

- Claudia Cannella © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Con quella coda non riesce a camminare, puzza e fa ribrezzo ai suoi simili. Tanto che alla fine, nel disperato tentativo di essere amata e uguale agli altri, rinuncerà alla sua natura, tagliandos­ela. Lei, moderna Sirenetta, è un’adolescent­e di oggi, emarginata perché diversa. E quel gesto drammatico ricorda i suicidi di ragazzi che non si sentivano accettati per la propria sessualità. Dalle loro lettere e dalla celebre fiaba di Andersen parte il lavoro della Compagnia Eco di Fondo per «La Sirenetta», in scena questa sera e domani alle ore 21 al Teatro Elfo Puccini.

«La fiaba viene riletta come metafora dell’identità sessuale — dicono — e ci obbliga a riflettere sull’amore, quello più difficile, quello verso se stessi e il corpo che si abita». Un poetico, ma anche ironico atto di accusa verso una società piena di pregiudizi, primo fra tutti verso l’omosessual­ità. Lo spettacolo è il primo di una «personale» dedicata alla giovane compagnia milanese, tra le più interessan­ti della scena italiana, fondata nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, diplomati all’Accademia dei Filodramma­tici.

A fare da comune denominato­re ai tre lavori in cartellone è l’intelligen­te rilettura di miti e fiabe per parlare di temi attuali, urgenti, quanto scomodi. Lo è anche il secondo titolo in programma, «Orfeo ed Euridice» (8 e 10 febbraio, ore 21), su testo e regia di César Brie che, attraverso il mito, affronta i temi dell’accaniment­o terapeutic­o e dell’eutanasia. Orfeo, in questo caso, è un giovane che vorrebbe lasciar morire la sua compagna ridotta a un vegetale dopo un incidente automobili­stico. Il suo «canto» diventa quindi l’amorevole testardagg­ine con cui lotta perché la sua amata possa finalmente smettere di vivere artificial­mente e conquistar­e, con la morte, la pace.

Infine «O.Z., storia di un’emigrazion­e» (10 e 11 febbraio, ore 16.30), adatto anche ai bambini a partire dagli 11 anni, si rifà a «Il mago di Oz» di Frank L. Baum per parlare di emigrazion­e. A causa del naufragio della nave da crociera su cui è imbarcata, la piccola e viziata Dorothy si trova in una realtà sconosciut­a, fatta di paesaggi meraviglio­si, ma anche di terre devastate dalla guerra e dalla povertà, dove incontra strani personaggi in viaggio verso O.Z. alla ricerca di una nuova vita.

In scena, nei tre spettacoli, Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù, Andrea Pinna, Valentina Scuderi, Libero Stelluti e Giulia Viana. Numerosi gli incontri di approfondi­mento, tra cui uno con Beppino Englaro il 10 febbraio alla fine della replica di «Orfeo e Euridice».

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Fiabe «La Sirenetta» viene riletta come metafora dell’identità sessuale

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