Se la Sirenetta si taglia la coda
Una personale della compagnia milanese Eco di Fondo all’Elfo Puccini
Con quella coda non riesce a camminare, puzza e fa ribrezzo ai suoi simili. Tanto che alla fine, nel disperato tentativo di essere amata e uguale agli altri, rinuncerà alla sua natura, tagliandosela. Lei, moderna Sirenetta, è un’adolescente di oggi, emarginata perché diversa. E quel gesto drammatico ricorda i suicidi di ragazzi che non si sentivano accettati per la propria sessualità. Dalle loro lettere e dalla celebre fiaba di Andersen parte il lavoro della Compagnia Eco di Fondo per «La Sirenetta», in scena questa sera e domani alle ore 21 al Teatro Elfo Puccini.
«La fiaba viene riletta come metafora dell’identità sessuale — dicono — e ci obbliga a riflettere sull’amore, quello più difficile, quello verso se stessi e il corpo che si abita». Un poetico, ma anche ironico atto di accusa verso una società piena di pregiudizi, primo fra tutti verso l’omosessualità. Lo spettacolo è il primo di una «personale» dedicata alla giovane compagnia milanese, tra le più interessanti della scena italiana, fondata nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, diplomati all’Accademia dei Filodrammatici.
A fare da comune denominatore ai tre lavori in cartellone è l’intelligente rilettura di miti e fiabe per parlare di temi attuali, urgenti, quanto scomodi. Lo è anche il secondo titolo in programma, «Orfeo ed Euridice» (8 e 10 febbraio, ore 21), su testo e regia di César Brie che, attraverso il mito, affronta i temi dell’accanimento terapeutico e dell’eutanasia. Orfeo, in questo caso, è un giovane che vorrebbe lasciar morire la sua compagna ridotta a un vegetale dopo un incidente automobilistico. Il suo «canto» diventa quindi l’amorevole testardaggine con cui lotta perché la sua amata possa finalmente smettere di vivere artificialmente e conquistare, con la morte, la pace.
Infine «O.Z., storia di un’emigrazione» (10 e 11 febbraio, ore 16.30), adatto anche ai bambini a partire dagli 11 anni, si rifà a «Il mago di Oz» di Frank L. Baum per parlare di emigrazione. A causa del naufragio della nave da crociera su cui è imbarcata, la piccola e viziata Dorothy si trova in una realtà sconosciuta, fatta di paesaggi meravigliosi, ma anche di terre devastate dalla guerra e dalla povertà, dove incontra strani personaggi in viaggio verso O.Z. alla ricerca di una nuova vita.
In scena, nei tre spettacoli, Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù, Andrea Pinna, Valentina Scuderi, Libero Stelluti e Giulia Viana. Numerosi gli incontri di approfondimento, tra cui uno con Beppino Englaro il 10 febbraio alla fine della replica di «Orfeo e Euridice».