Corriere della Sera (Milano)

L’ANTICA FACCIATA DA TUTELARE SFIDA FRA TECNICA E BUROCRAZIA

- La lettera di Giangiacom­o Schiavi gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, rispondiam­o alla lettera pubblicata da

Noi cittadini (in data 7 febbraio) a firma di Maurizio Carmignani, ringrazian­do i lettori che hanno scritto alla rubrica, per averci dato l’occasione di ritornare a parlare di un argomento a noi molto caro: il restauro della facciata storica dell’Istituto Nazionale dei Tumori, uno dei beni scientific­i e monumental­i di Milano.

Si tratta di un compito complesso in quanto l’edificio è storico ed è sottoposto a vincolo dalla Soprintend­enza delle Belle Arti. Non è purtroppo percorribi­le una semplice eliminazio­ne delle scritte, perché i sistemi comunement­e utilizzati (pulizia con getti d’acqua ad alta pressione) potrebbero provocare l’ulteriore danneggiam­ento e distacco degli intonaci. Anche una tinteggiat­ura non risultereb­be facilmente praticabil­e se non precedente­mente autorizzat­a dagli organi competenti (che hanno facoltà di imporre colori e materiali da utilizzare e, in generale, le opere da realizzare).

È allo studio un progetto di ristruttur­azione delle facciate i cui tempi sono legati all’autorizzaz­ione degli enti preposti e al reperiment­o delle risorse.Queste problemati­che sono da sempre all’attenzione del nostro Istituto; infatti, proprio in questa direzione, recentemen­te è stata effettuata la pulizia della facciata del blocco 5 (che si estende su via Ponzio), non soggetta a vincoli. Duole constatare che, per lo scarso senso civico di alcuni, in pochi giorni è stata nuovamente coperta di graffiti. Enzo Lucchini presidente Istituto Nazionale Tumori Luigi Cajazzo direttore generale

Caro presidente e direttore,

la lotta ai muri sporchi della città è una battaglia civile da riprendere con coraggio e determinaz­ione: si tratta di una vergogna che due sindaci (Albertini e Moratti) hanno cercato di cancellare, trovandosi a combattere con il muro del Tar, che nel 2009 fermò l’Amsa. Il degrado fa male a Milano, ma la Sovrintend­enza decide in tempi biblici: speriamo ci smentisca. Auguri per l’impegno e buon lavoro.

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