Migliaia di no al fascismo CasaPound, sit-in blindato
Gente comune, famiglie, politici e candidati alla manifestazione in risposta ai fatti di Macerata
Sono arrivati in migliaia al corteo contro fascismo e razzismo, organizzato anche a Milano come in altre città dopo il raid contro i migranti a Macerata. Una lunga marcia partita nel primo pomeriggio da piazza Oberdan. Hanno sfilato con striscioni, cartelli, bandiere, fra cori e slogan tanti cittadini oltre ai giovani dei centri sociali, ai collettivi studenteschi, ai rappresentanti della associazioni, presenti i sindacati, la politica. Con Laura Boldrini, presidente della Camera e candidata con Liberi e Uguali, applaudita e contestata.
Da Porta Venezia fino alla stazione Centrale, capolinea in via Zuretti. Senza incidenti. Come l’altra manifestazione, lanciata da CasaPound per ricordare la tragedia delle foibe, un presidio blindato dalle forze dell’ordine, con centocinquanta persone arrivate alle sei di sera nel parco di Largo Marinai d’Italia, torce accese e un minuto di silenzio.
La giornata dei cortei si apre alle tre e mezza con la marcia antirazzista, promossa da collettivi studenteschi, centri sociali e più sigle del mondo della sinistra per esprimere solidarietà ai migranti feriti nella tentata strage del 3 febbraio. L’appuntamento è in piazza Oberdan. In corteo ci sono 20 mila persone, secondo gli organizzatori ma sono cinquemila secondo la Questura. Striscioni e scritte anche sui cartoni: «Chiudere i covi neri», «Contro i fascismi vecchi e nuovi», «Stop racism», «Stand up for your rights». Ci sono le onlus che lavorano con i migranti, c’è l’associazione Donne musulmane d’Italia, sindacalisti, anarchici. C’è Laura Boldrini, che intona «Bella ciao» insieme ai partigiani dell’Anpi, è applaudita ma anche contestata, da un gruppo di antagonisti: «Siete la peggiore destra», «Andate dall’altra parte a fare la passerella» e «Anche oggi beccate un po’ di voti». E c’è il candidato di Leu per la presidenza della Regione Lombardia Onorio Rosati che rilancia la manifestazione nazionale organizzata il 24 febbraio da Cgil, Arci e Anpi. Il corteo sfila fino alla stazione Centrale «dove quasi dieci anni fa — dicono gli organizzatori — è stato ucciso a sprangate un migrante 19enne».