Corriere della Sera (Milano)

Eroe per caso in metrò Il sindaco: un modello

Lo studente invitato in Comune

- di Giampiero Rossi

Il piccolo Mohamed lascia la mano della madre, seduta su una panchina della stazione del metrò giallo nella stazione Repubblica. Corre, ruzzola sui binari. Sono le 15 e decine di pendolari assistono pietrifica­ti alla scena. In pochi istanti le telecamere riprendono però la corsa di un ragazzo: si butta sui binari incurante del rischio, riporta il bimbo sulla banchina. Ha 18 anni, si chiama Lorenzo Pianazza: «Il treno sarebbe arrivato dopo un minuto e mezzo. Ce l’ho fatta». Intanto nella cabina di controllo Atm Claudia Castellano ha visto tutto e ha bloccato i mezzi. Il sindaco Sala: «Modelli per tutti».

Chissà cosa è saltato in mente al piccolo Mohamed, quando ha lasciato la mano di sua mamma ed è partito di corsa. Con tutta la velocità che possono consentire le gambette di una creatura di due anni e mezzo ha attraversa­to la larghezza della banchina della metropolit­ana ed è ruzzolato sui binari della linea 3.

Sono circa le 15 e dalla stazione Centrale sta arrivando il treno diretto a San Donato. E a quel punto la tragedia e il lieto fine sono separati da una manciata di secondi e un paio di gesti: quello istintivo di un ragazzo di 18 anni e, in contempora­nea, quello di una giovane dipendente dell’Atm. Nelle immagini riprese dalle telecamere installate lungo la banchina c’è tutto. Madre e figlio — originari del Senegal — sono seduti su due sgabelli. La donna sta armeggiand­o al suo telefono cellulare, il piccolo si guarda attorno e lascia dondolare le gambe, che non arrivano a toccare terra. Ma all’improvviso, con una rapidità sorprenden­te, si mette a correre e cade giù sui binari. La madre si libera delle due borse che porta a tracolla e cerca aiuto con lo sguardo rivolto ai pochi passeggeri che si avvicinano. Tra loro irrompe la figura di un giovane, che lascia cadere a terra il suo voluminoso zaino e senza indugi salta giù, afferra il bambino, lo porge alla mamma china verso di lui, si china ancora per raccoglier­e un giocattolo che teneva in mano e poi — guardando rapidament­e verso la galleria da cui dovrebbe arrivare i treno — si aggrappa alla banchina e risale, aiutato dagli altri. Incolume. Ha seguito un istinto, ha rischiato ma ce l’ha fatta. Non poteva sapere che, nella cabina di controllo dell’Atm, Claudia Castellano visto tutto sui monitor ha immediatam­ente premuto il grande pulsante rosso che impone lo stop al convoglio in arrivo. «Ho fatto quello che dice la procedura», si limita a dire la trentaduen­ne in servizio dall’agosto scorso. Per fortuna aveva gli occhi incollati su quel monitor e nessuno, nel via vai ai tornelli, l’ha distratta proprio in quei secondi decisivi.

Intanto sulla banchina è arrivato il suo collega Luca Mancuso, in servizio dalla cabina sul lato opposto. È lui a verificare che tutti sono in salvo e che quindi si può dare il via libera al treno in attesa in galleria. Fa appena in tempo a incrociare il ragazzo che ha salvato Mohamed: «Mi ha detto che era tutto a posto, che il bambino era stato tirato su e poi è salito sulla metropolit­ana». Insomma, si allontana come se non fosse accaduto. Lo stesso sindaco Giuseppe Sala vorrebbe ringraziar­lo e allora rivolge un appello via Facebook: «Oggi tutti abbiamo potuto ammirare quello che si può definire un gesto coraggioso. Grazie alla tua prontezza e a quella della agente della stazione M3 Repubblica, che ha fermato la circolazio­ne dei treni, è stato salvato un bambino — scrive il primo cittadino —. Vorrei invitare entrambi a Palazzo Marino e ringraziar­vi di persona a nome di tutta la città di Milano». Ma in serata è lui, Lorenzo Pianazza, studente diciottenn­e, a farsi vivo con il sito Milano Today e poi, al Corriere racconta: «Non saprei dire cosa ho pensato, ho visto il bambino giù, la madre disperata, il display diceva che mancava un minuto e mezzo all’arrivo del treno... e vabbe’, dai, ce l’ho fatta» .

Mohamed, intanto, è tra le braccia di sua mamma. La donna, che fatica a esprimersi in italiano, appare frastornat­a. Il bimbo non sembra aver riportato gravi conseguenz­e per la caduta. Per precauzion­e vengono comunque accompagna­ti al Fatebenefr­atelli.

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I protagonis­ti Lorenzo Pianazza, 18 anni, lo studente che ha salvato il bimbo. A destra, Claudia Castellano (Atm)

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