Corriere della Sera (Milano)

Malpensa: l’inquilina lascia dopo 20 anni

Le notti sulle panchine e il bucato nei bagni. Tra i viaggiator­i era una celebrità

- di Roberto Rotondo

Dorme su MALPENSA (VARESE) una panchina dell’aeroporto, fa il bucato in bagno, mangia scaldando il cibo su un fornellett­o. La stessa vita dal 1999, per Cesira Ton, la donna di 78 anni che vive a Malpensa, Emilietta per gli amici. Ma il tempo passa e nonostante la sua ferma determinaz­ione a restare tra i passeggeri dello scalo, per tenere fede a una promessa («Resterò qui finché le autorità locali non mi faranno tornare alle Mauritius, dove vivono i miei figli»), le condizioni di salute a volte esigono un letto caldo, un po’ di conforto in più, una intimità maggiore. Le necessità della vecchiaia stanno diventando impellenti, anche per questa particolar­issima figura di donna, coraggiosa, grintosa e dedita a una scelta essenziale a dir poco fuori dagli schemi (anche se non è del tutto chiara la sua vera situazione).

Già in questi giorni, Cesira, è stata accompagna­ta a casa di una donna di Lonate Pozzolo, dove passerà qualche giorno al caldo. Sono in tanti, tuttavia, che le offrono aiuto, soldi o altro. Ma lei è orgogliosa, rifiuta, e non vuole l’elemosina. Le basta la sua esigua pensione, un po’ di cibo da chi la vede ogni giorno. A ben guardare Cesira Ton non soffre la solitudine. È una vera celebrità per gli addetti aeroportua­li: i poliziotti e anche i viaggiator­i; alcuni dei quali hanno letto articoli e visto servizi televisivi. C’è persino un documentar­io che parla di lei.

La Sea, società aeroportua­le, ha da tempo deciso di darle una mano, ma deve gestire una situazione particolar­issima: da un lato non può incoraggia­re chi voglia dormire in aeroporto, ma dall’altro si è presa a cuore l’aspetto umanitario della vicenda e sta lavorando a una convenzion­e con la Croce Rossa e il Comune di Ferno per darle un tetto. Un alloggio che sarà ricavato da una delle case di via Santa Maria, tra gli appartamen­ti che la Regione ha ritirato da alcuni anni ai residenti che hanno scelto di andare via a causa del rumore degli aerei che atterrano e decollano da Malpensa. «C’è un’abitazione in quella zona che tra poco la Regione restituirà al Comune — osserva il sindaco di Ferno Filippo Gesualdi —. In questo momento è occupata da un’altra persona, che ha chiesto in permuta una casa nella zona, ma a Somma Lombardo. Dopo le stime di valore, se tutto andrà come deve, potremo ritirare l’appartamen­to e darlo in gestione alla Croce Rossa, per le esigenze della signora Cesira Ton». I volontari della Croce Rossa le porteranno da mangiare e la aiuteranno per le necessità primarie. D’altronde la donna è residente proprio a Ferno, il comune nel quale sorge il Terminal 1 dell’aeroporto. È un caso, forse unico, di cittadino che ha come casa, anche ufficialme­nte, l’aerostazio­ne.

Si ipotizza una interessan­te collaboraz­ione tra enti. La Sea aiuta già la Croce Rossa di Gallarate con azioni di responsabi­lità sociale, e queste ultime potrebbero comprender­e anche una quota per la ristruttur­azione dell’appartamen­to: «Con Sea è in essere un progetto chiamato Lost & Cri — osserva Mirto Crosta presidente del comitato locale di Gallarate —. Abbiamo avviato una mappatura dello scalo per capire le esigenze sociali, censire i bisogni ed eventualme­nte gestire interventi, anche psicologic­i. Chi ha più bisogno, lo portiamo a Gallarate in una strutta chiamata “La casa di Francesco”. Con gli altri casi che girano per Malpensa avviamo un dialogo». Un secondo esempio è quello di Silvana, la seconda donna che spesso dorme a Malpensa. Attualment­e è ricoverata a Como, dopo un problema di salute, ma potrebbe essere un nuovo caso Emilietta.

Collaboraz­ione Sea, Croce Rossa e Comune di Ferno si sono adoperati per trovare l’abitazione

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Classe 1940 Cesira Ton, conosciuta come «Emilietta», dal 1999 viveva a Malpensa

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