Corriere della Sera (Milano)

«Credo alla rimonta Scegliere Rosati è da autolesion­isti»

Gori: assist da Berlusconi. Il mio rivale scappa

- di Andrea Senesi

«Consapevol­i della sua inconsiste­nza, gli uomini di Salvini lo tengono nascosto. Si vergognano di lui, perché Fontana è davvero disarmante». Addio

aplomb. Secondo il sondaggio Ipsos, Giorgio Gori rimane sei punti sotto il candidato del centrodest­ra: per tentare la rimonta è ora di essere aggressivi. È possibile recuperare sei punti in quindici giorni? «Sì. Il sondaggio pubblicato dal Corriere dice due cose: la prima è che i giudizi sulla credibilit­à, sul gradimento e persino sull’aspettativ­a di vittoria nei miei riguardi sono tutti positivi e che per contro i giudizi sono assai severi nei confronti del candidato del centrodest­ra. I numeri confermano quanto andiamo dicendo: Fontana è inadatto a governare. Gli uomini di Salvini lo hanno messo sotto tutela, non lo fanno parlare e gli evitano ogni confronto diretto. Aveva detto sì a un dibattito a Como e poi si è rimangiato la parola e così è successo in tv. Pescheremo i voti per la rimonta nel 37 per cento di elettori ancora indecisi». Che mezzi userete in queste ultime due settimane?

«Finora abbiamo seminato. Abbiamo convinto associazio­ni, categorie produttive e mondi profession­ali che con Fontana si rischia un arretramen­to persino rispetto alla Lombardia di Maroni. Dobbiamo ancora convincere una quota di indecisi a uscire di casa per votare, e per farlo dobbiamo sottolinea­re le differenze con le Politiche dove non ci sarà un vero vincitore. In Regione invece sì, e per questo, tra le tre, la scheda verde sarà quella davvero importante». Se l’avversario fosse stato Maroni il gap sarebbe stato più ampio?

«Mi sono candidato contro Maroni e quindi avevo la convinzion­e che si potesse vincere anche contro di lui. È evidente che Fontana è meno competitiv­o. Lo avevo incrociato da sindaco alle riunioni dell’Anci e io stesso mi aspettavo qualcosa in più da lui. Me lo immaginavo più sul pezzo, ecco. Lo stesso Berlusconi, quando dice che sono bravo pur avendo sbagliato squadra, di fatto si produce in un mezzo

endorsemen­t per me».

Sommando il 4 per cento di Rosati la partita sarebbe davvero in bilico...

«Come è evidente, in Regione i voti al candidato di LeU servono solo a Fontana e Salvini. In Lombardia si è compiuta una scelta autolesion­ista, che sarà però contraddet­ta dai loro elettori».

Pensate di recuperare di più tra gli elettori di LeU o tra i cosiddetti moderati?

«Continuere­mo a raccontare le nostre proposte su ambiente, trasporti, sanità, senza preclusion­i verso nessuno».

Lo slogan «Fare, meglio», tanto inviso a sinistra, non lo avete però cambiato...

«E ci mancherebb­e altro... Fare è il verbo degli amministra­tori, mentre

meglio è l’avverbio dei riformisti. Due parole che insieme sintetizza­no quello in cui crediamo. Perché qui non si tratta di buttar per aria la Lombardia, ma di far funzionare le cose». Arriverà qualche big a fare campagna elettorale per lei?

«Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà qui con me Carlo Calenda, uno dei ministri che meglio esprime il modello di competenza e di buon governo a cui dobbiamo guardare». È Calenda il leader nazionale su cui puntare?

«Non è l’unico. Martedì prossimo, per dire, arriverà Paolo Gentiloni per un’altra iniziativa». E Renzi ?

«Non è previsto una nuovo evento con lui. Ma lui è il segretario ed è impegnato nella campagna per le Politiche...».

La sfida

Sono sceso in campo pensando di battere Maroni: è chiaro che il sostituto è meno competitiv­o Anche il Cavaliere mi ha fatto un mezzo endorsemen­t

 ??  ?? Il candidato del centrosini­stra Giorgio Gori, 57 anni. Dal 2014 è sindaco di Bergamo. È sostenuto da una coalizione di sette liste, con Pd, radicali, e Lombardia progressis­ta
Il candidato del centrosini­stra Giorgio Gori, 57 anni. Dal 2014 è sindaco di Bergamo. È sostenuto da una coalizione di sette liste, con Pd, radicali, e Lombardia progressis­ta

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