Corriere della Sera (Milano)

Incidenti, bollino nero in tangenzial­e. «Ora la banca del rischio»

Sulle strade lombarde un tasso di sinistri doppio rispetto al dato nazionale. Oltre 3.400 morti in sette anni

- Sara Bettoni

Meno vittime sulle strade lombarde. Ma rischio ancora alto per chi si sposta in bici. E frequenza di incidenti doppia sulla rete extraurban­a rispetto alla media nazionale. «Serve una banca dati unica per lavorare sulla sicurezza».

Il quadro emerge dalle statistich­e raccolte da Aci e Istat dal 2010 al 2016. In sette anni i morti in incidenti stradali in Lombardia sono stati 3.444, buona parte dei quali automobili­sti e motociclis­ti (2.314). Un trend in calo, ma con alcuni lati oscuri. La rete viaria lombarda registra un tasso di 1,35 sinistri per chilometro d’asfalto, contro una media italiana dello 0,67. Bollino nero per le tangenzial­i Est e Ovest di Milano, le statali 36 del lago di Como, 35 dei Giovi, 9 Emilia e la direttrice che conduce all’aeroporto di Malpensa.

Focus su Milano. Chi guida sotto la Madonnina a velocità moderata corre meno rischi «grazie a vetture sempre più protette» spiega Lorenzo Rosti Rossini di Automobile club Milano. Negativa la situazione per i ciclisti, preoccupan­te quella dei pedoni.

L’ambito urbano è lo scenario più frequente per gli incidenti. Se ne contano 25.879 nel 2016 in Lombardia (il 78,9 per cento del totale) con 234 morti e 34.416 feriti. Di fronte a questi numeri, la proposta è incrementa­re le soluzioni che mettono un freno alla velocità dei veicoli, riducendo di conseguenz­a i danni. «Occorre moltiplica­re le aree pedonali, le zone 30, quelle a traffico limitato e le zone residenzia­li» sottolinea Gian Paolo Corda, docente di Progettazi­one urbanistic­a e componente di Ac Milano. Una persona investita da un’auto che si muove a 50 chilometri all’ora incorre nella probabilit­à di decesso otto volte su dieci. Il rischio crolla se il veicolo viaggia a 30 chilometri orari (10 per cento).

L’obiettivo europeo per il 2020 è dimezzare le vittime che perdono la vita in strada rispetto al 2010 (565 in regione, 434 del 2016). Il risultato è raggiungib­ile secondo gli esperti, a patto di un maggior sforzo nella prevenzion­e. Bruno Donno, responsabi­le tecnico della Lombardia con il compito di monitorare la sicurezza stradale, chiede di «armonizzar­e alcune banche dati già esistenti» per migliorare la conoscenza degli incidenti. Un primo passo per capire come tutelare i cittadini in viaggio.

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