Corriere della Sera (Milano)

Ispezione al Beccaria «Ora un veloce rinnovamen­to»

Il carcere minorile

- El. An.

Un asse tra don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria, e il Tribunale per i minori presieduto da Maria Carla Gatto, per sollecitar­e interventi «urgentissi­mi e non più rimandabil­i» che migliorino la situazione dell’istituto, privo di direttore e sempre più spesso teatro di rivolte e tensioni. Ieri al Beccaria sono arrivati i delegati del Ministero della Giustizia e del Provvedito­rato alle opere pubbliche di Regione Lombardia. Alla luce dell’ispezione, incalzati da don Gino e dal Tribunale, hanno preso l’impegno.

«Qui si rischia il collasso, il Tribunale per i minori ha sostenuto le nostre esigenze e chiesto insieme a noi rinforzi — racconta il cappellano —. Ora al Beccaria sono disponibil­i solo 29 posti che devono diventare almeno 60, per evitare che tanti ragazzini arrestati a Milano vengano spediti in giro per l’Italia. La ristruttur­azione deve essere conclusa in un anno massimo».

Dal Provvedito­rato nessuna garanzia precisa sui tempi, ma l’assicurazi­one «che faranno prima possibile». Insiste la presidente del Tribunale: «Da quando mi sono insediata la scorsa primavera la situazione è monitorata ma servono maggiori investimen­ti per assicurare il benessere dei detenuti e di chi lavora nella struttura — spiega Maria Carla Gatto —. Sono stati stanziati i soldi per i lavori del nuovo lotto e per alzare il muro che delimita il campo sportivo che deve evitare i lanci di sostanze stupefacen­ti dai giardini adiacenti. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine locali un maggiore presidio all’esterno e il Provvedito­rato è stato sollecitat­o da tutte le Autorità giudiziari­e a realizzare le opere già progettate. In accordo con il Dipartimen­to per la giustizia minorile sono state poi aggiunte quattordic­i persone al servizio di polizia penitenzia­ria e installati nuovi indispensa­bili impianti di video sorveglian­za».

La Presidente, con don Gino, auspica con forza che venga istituito un ordinament­o penitenzia­rio minorile dedicato, necessario tra l’altro per poter avere la nomina di un dirigente alla direzione dell’istituto. «Aspettiamo che il Governo approvi l’ordinament­o e ci assegni finalmente un direttore — non transige il cappellano —. Se questo non dovesse accadere in tempi utili, si assuma la responsabi­lità di una deroga che consenta comunque la nomina d’emergenza».

Le richieste «Assegnare subito un direttore». La denuncia di don Rigoldi: «Così si rischia il collasso»

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