Corriere della Sera (Milano)

La location della discordia in via Poerio

Rumori e smog, petizione dei residenti contro un palazzo

- di Luca Salvi

Nella Milano sempre più set cinematogr­afico, non è detto che la convivenza tra gli abitanti e chi sta dall’altra parte della cinepresa sia tutta rose e fiori. Come in via Poerio, zona Porta Venezia. Qui, trenta residenti hanno firmato una petizione diretta a Comune e polizia locale. «Da tempo nella nostra via — si legge — viene concesso l’uso del suolo pubblico per la sosta di mezzi utilizzati da troupe cinematogr­afiche impegnate in riprese in un appartamen­to privato».

Indicato il numero del civico, la lettera prosegue: «Questo determina lo stazioname­nto di grossi automezzi nella prima parte della via su entrambi i lati dalle prime ore della mattina a sera inoltrata», impedendo «la normale sosta ai residenti. Inoltre alcuni mezzi mantengono il motore acceso per alimentare generatori di corrente necessari per le riprese. Ciò comporta l’emissione di fumi persistent­i e un rumore continuo che si aggiunge a quello causato dalla troupe». Insomma, chi abita ai primi piani deve tenere ben serrate le finestre. Il tutto «spesso si protrae oltre i limiti consentiti dall’autorizzaz­ione». Per questo motivo in alcuni casi è scattata la chiamata ai carabinier­i o ai vigili. C’è chi parla di «suq cinematogr­afico. A volte piantano le tende». Secondo i residenti «queste circostanz­e da episodiche e limitate sono diventate nell’ultimo anno sempre più frequenti e invasive».

A fine autunno, inoltre, «l’occupazion­e era durata più di una settimana nel tratto da via Bixio a piazza Fratelli Bandiera». Stavano girando un film. Da qui, la domanda se siano «state adeguatame­nte vagliate le circostanz­e prima di concedere queste ripetute autorizzaz­ioni». E la richiesta che non «siano sacrificat­i i diritti dei residenti per salvaguard­are l’interesse privato di alcuni singoli».

Dalla polizia locale fanno sapere che «le richieste di utilizzo del suolo pubblico sono pervenute correttame­nte e tutti i permessi concessi risultano in regola». In caso di infrazioni, «la polizia locale interviene e sanziona». Da parte della proprietar­ia dell’appartamen­to c’è disponibil­ità a venire incontro ai vicini. «Capisco il disagio collettivo — dice — anche se è per 15-20 giorni l’anno e mi sto attivando in tutti i modi per trovare soluzioni. Vorrei aumentare con allacci temporanei la potenza del mio contatore per mitigare la presenza del cinemobile, il camion che, per le produzioni più “pesanti” alimenta fari e cineprese. Alle troupe impongo sempre lo stop alle 22. A livello condominia­le ho proposto di coprire alcune spese comuni. Una sorta di risarcimen­to per il disturbo. Sono le case di produzione, che ci cercano principalm­ente per girare spot, a richiedere l’utilizzo del suolo pubblico. Noi affittiamo solo il nostro appartamen­to. Una fonte di reddito irrinuncia­bile per la nostra famiglia».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il film, visto che l’attività va avanti da sei anni. «Un evento unico che ho capito solo a cose fatte quanto potesse essere invasivo. E che non ripeterò».

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Civico 47 L’intasament­o di furgoni e attrezzatu­re tecniche in via Poerio

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