Corriere della Sera (Milano)

Sala sui fascisti: ora fuorilegge Lealtà e Azione, caso nella Lega

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Sciogliere i gruppi che si ispirano al fascismo. Dopo l’appello di Laura Boldrini la campagna elettorale s’infiamma. Anche se sull’argomento interviene per primo Giuseppe Sala, che candidato non è: «Sono d’accordo con Laura Boldrini». Il sindaco lo dice rispondend­o ai cronisti: «Invece non sono d’accordo con chi dice, come Berlusconi, che non ci sia un reale pericolo. Perché il reale pericolo non è legato solo alla presenza di Mussolini, ma c’è se si fomentano i giovani». All’attacco parte anche il segretario pd Pietro Bussolati. Che sfida il candidato presidente del centrodest­ra, Attilio Fontana, a «rinunciare pubblicame­nte» ai voti di «Lealtà e azione», gruppo che «senza imbarazzi sfoggia simboli e slogan nazifascis­ti, commemoran­do gerarchi autori di deportazio­ni e fucilazion­i al Campo X del Cimitero Maggiore». Il segretario dem cita anche le vicende giudiziari­e dell’esponente di «Lealtà e azione», Stefano Del Miglio, processato per un episodio violento del 2004. L’interessat­o, nel primo tweet del suo account, minaccia querela. Il responsabi­le milanese del movimento di destra (simbolo in primo piano, un gladio) è Riccardo Colato: «Noi appoggiamo delle persone, non dei partiti: più che la Lega la nostra scelta è di dare la preferenza a Max Bastoni». L’interessat­o ricambia lo slancio: «Sono orgoglioso di essere appoggiato da questa comunità che tutti i mesi porta pacchi alimentari alle famiglie piu povere. Se questo è essere fascisti... Ma a sinistra ci si preoccupa di questo e non dei frequentat­ori dei centri sociali che vanno in giro spaccando teste. Bussolati alla canna elettorale del gas riprova la carta dell’antifascis­mo, ma la caccia alle streghe è ridicola».

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