L’ensemble Baroque and Blue celebra il genio di Händel in versione classica e in chiave jazz
Dal folk irlandese alla musica armena, passando per tango e Vivaldi: i «Concerti della domenica» tracciano ogni anno percorsi fantasiosi, da gustare sia nella varietà del cartellone generale sia nell’originalità del singolo appuntamento. Ne dà saggio la matinée di domani al Filodrammatici (via Filodrammatici 1, ore
11, € 15) dove uno dei massimi campioni del barocco, il sassone Händel, viene presentato in versione jazz. Accostamento ardito ma certo non assurdo, pensando al successo che stanno avendo Ramin Bahrami e Danilo Rea nel portare in giro per l’Italia Bach e le improvvisazioni che i suoi brani suggeriscono a un pianista jazz. A creare qualcosa di simile col suo coetaneo (Bach e Händel nacquero nel 1685) è il «Baroque and Blue», ensemble tedesco fondato dalla flautista Christiane Meininger con il pianista Rainer Gepp, il bassista Roger Goldberg e il batterista Enno Lang. A Milano hanno scelto di proporre brani tratti da «Händel’s Delight», disco inciso nel 2013 che ha dato notorietà al gruppo ed è stato premiato come una delle migliori incisioni jazz dell’anno. Si parte dalla Sonata in la minore 362 prima eseguita nella versione originale e poi in chiave jazz; a seguire vari altri brani in cui melodie, ritmi e armonie barocche si trasfigurano tra rigore classico e virtuosismo swing.