Piazze calde, il pericolo anarchici
Salvini in Duomo, Meloni, CasaPound e sit-in antagonista: si temono infiltrazioni esterne
Giornata ad alta tensione per le manifestazioni politiche in città. CasaPound in via Beltrami presenterà i candidati alla Regione: attese quattrocento persone. Gruppi antagonisti e anarchici hanno organizzato un raduno antifascista, ed è rilevante il pericolo di scontri, per cui le misure di sicurezza si stanno intensificando. In piazza anche Lega e Fratelli d’Italia.
Èanche una questione di numeri: i militanti di CasaPound, oggi in via Beltrami per la presentazione dei candidati alla presidenza del Consiglio e della Regione, dovrebbero essere circa 400. Presenza non notevole in assoluto, ma di certo molto rilevante per un raduno politico di estrema destra in città. Ecco perché l’appuntamento è diventato un obiettivo primario di contestazione da parte di gruppi antagonisti e anarchici. A determinare il livello di allerta, però, è soprattutto la sequenza di scontri avvenuti nelle ultime settimane a Piacenza, Bologna, Palermo, Perugia, Torino e Pisa. La preoccupazione è che le manifestazioni di oggi, a Roma e a Milano, siano una sorta di fase finale nella quale alzare ancor più il livello di scontro.
È una scacchiera con molte variabili, sotto esame da giorni sia al Viminale, sia nei comitati per l’ordine e la sicurezza in corso Monforte, con il prefetto Luciana Lamorgese e il questore Marcello Cardona. Primo punto: come si distribuiranno i gruppi anarchici in movimento da Piemonte, Veneto, Emilia, Lombardia. L’ipotesi più probabile è che si divideranno tra le due città, ma a Roma il tema chiave delle manifestazioni è l’antirazzismo, mentre a Milano tutto si
Il sindaco
Richiamo tutti a fare sentire le proprie ragioni politiche ma con il dovuto livello di civiltà
concentra sull’antifascismo e la contestazione all’estrema destra: un aspetto che sembra di maggior richiamo per le frange più violente. La questura, con molti uomini di rinforzo da fuori Milano, ha previsto una presenza capillare in centro, con un primo anello di controllo ravvicinato intorno a via Beltrami e un secondo più esterno, fino a largo La Foppa, dove è previsto il raduno degli antifascisti. Lo schieramento risponde all’obiettivo primario di evitare contatti tra militanti, ma si dà quasi per scontato che gli antagonisti cercheranno lo scontro con le forze dell’ordine (come è avvenuto in tutte le altre città negli ultimi tempi). Improbabile che il raduno antifascista accetti soltanto una posizione di presidio statica e confinata intorno alla fermata del metrò «Moscova»; più probabile una dinamica di piazza con qualche spostamento, che potrebbe dare occasioni di «attacco» ai gruppi estremisti. Come sempre, la differenza la faranno i numeri: una grande partecipazione pacifica può essere sfruttata per azioni diverse. «Ci saranno parecchi momenti di possibile tensione — ha detto ieri il sindaco, Giuseppe Sala — Le forze dell’ordine sono pronte e sono stati chiamati contingenti anche da fuori Milano. Non posso che richiamare tutti a far sentire le proprie ragioni politiche con il dovuto livello di civiltà». Ultimo elemento da tener presente è la sequenza di eventi che ha richiesto un’organizzazione straordinaria per l’ordine pubblico: da Fratelli d’Italia in via Padova al mattino, al ritrovo della Lega con Matteo Salvini in piazza Duomo, nel primo pomeriggio, che sarà in concomitanza con CasaPound al Castello e gli antifascisti in La Foppa. In serata, anche la partita InterBenevento a San Siro.