Corriere della Sera (Milano)

L’Uber dei cinesi schiera 420 abusivi

Ncc contro l’app in lingua originale

- di Giacomo Valtolina gvaltolina@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Spunta una nuova app per «tassisti abusivi». Ci sarebbero oltre 420 autisti che ruotano sulla piazza di Milano, in questi giorni più che mai internazio­nale per la Settimana della Moda. L’applicazio­ne funziona solo in due idiomi (due varianti di cinese) ed esclusivam­ente su telefonini con scheda Sim di nazionalit­à cinese. Per stanare gli abusivi, dunque, la polizia locale dovrà mettere in campo i propri interpreti. A segnalare il fenomeno gli autisti Ncc (le auto nere del noleggio con conducente). Hanno anche predispost­o un’iniziativa fai-da-te per far emergere il problema: adesivi con una mano bianca in campo rosso per segnalare l’irregolari­tà del servizio.

La top model arriva mercoledì alla Malpensa, il suo autista la raggiunge da Treviso. Entrambi sono cinesi, ed è l’unico elemento che hanno in comune: nessun passaggio di cortesia, nessuna amicizia. Alle 18 sono attesi alla sfilata del marchio N°21 in via Archimede 26. Ma su quella passerella la donna non scenderà mai. Il furgoncino Mercedes Viano su cui viaggia con lo

staff viene intercetta­to e multato dalla polizia locale in Porautisti ta Lodovica: due mesi di stop al veicolo e l’autista sanzionato di 118 euro. «Poca roba» dicono gli stessi vigili, che sono riusciti a provare la natura profession­ale del rapporto tra i due — che non siano «amici» ma autista e cliente lo ha confermato anche l’entourage di fotografi italiani a bordo — ma non l’origine della corsa tramite una app i cui tre ideogrammi, tradotti, significan­o «Risciò». Il motivo? L’applicazio­ne funziona solo in due idiomi (due varianti di cinese) e soltanto su telefonini con scheda Sim anch’essa di nazionalit­à cinese. Per stanare gli abusivi, dunque, la polizia locale dovrà mettere in campo i propri interpreti. Alcune fonti del Corriere hanno confermato che sulla app ci sarebbero oltre 420 autisti orbitanti su Milano, ciascuno con un profilo individual­e.

La «Settimana della moda» in corso non vede scioperi dei taxi né battaglie tra auto bianche e nere. Stavolta davanti alle sfilate che stanno animando la vita (e il traffico) della città non ci sono soltanto gli operatori profession­ali ma anche gli abusivi, seguiti dagli Ncc e dai vigili. Una task force delle «frecce» della polizia locale per fermare l’ennesimo fenomeno di abusivismo in città, stavolta ben più difficile da seguire rispetto all’americana Uber, bandita dal territorio italiano nella sua versione «pop», o alla francese Heetch, tuttora attiva soprattutt­o con i ragazzini all’uscita dalle discoteche. Come quelli di Uberpop e Heetch, infatti, gli cinesi non possiedono regolari licenze taxi né autorizzaz­ioni Ncc. Ergo sono abusivi e violano l’articolo 86 del codice stradale.

Nei giorni scorsi sono state numerosiss­ime le segnalazio­ni dei noleggiato­ri (le auto nere del noleggio con conducente), raccolte in una chat di WhatsApp che indicava automobili e targhe dei sospetti abusivi. «Gli Ncc italiani hanno due chat» spiega il gestore. «Una per le comunicazi­oni di lavoro e un’altra per le chiacchier­e». Ma visto il calo di prenotazio­ni sulla prima chat, la seconda, in questi giorni normalment­e sovraccari­chi, è diventata il luogo della rivolta, cambiando nome in «Sei out abusivo». Fotografie e video documentan­o clienti uscire dai gate degli aeroporti, cercare persone munite del classico cartello da agenzia turistica che poi saliranno a bordo di furgoncini, di norma vetture di alta gamma, preparati, in caso di controlli, a sostenere una semplice tesi: «Siamo amici, non clienti». Le comunicazi­oni, oltre che sulla app «Risciò», viaggiano anche su Wechat, il WhatsApp sviluppato dalla società cinese Tencent già dal 2011.

Gli autisti Ncc regolari hanno quindi predispost­o un’iniziativa fai-da-te per far emergere il fenomeno. Hanno stampato adesivi da attaccare di nascosto sulle auto abusive per segnalare, con una mano bianca in campo rosso, l’irregolari­tà del servizio. Sull’onda delle centinaia di segnalazio­ni, la polizia locale milanese — senza dubbio la più attiva d’Italia sul fronte abusivismo, l’unica che, di concerto con l’avvocatura comunale, continua a multare gli Uberblack anche dopo la sentenza «riabilitat­iva» del Tribunale di Roma — sono partiti con una «stretta» che in pochi giorni ha portato al sanzioname­nto di una decina di cinesi, tutti regolarmen­te residenti.

La lotta delle «frecce» della polizia locale contro l’abusivismo conta 161 contravven­zioni nel 2017: 135 verbali legati all’articolo 85 del codice stradale (97 delle quali a driver attivi con Uberblack) che riguarda irregolari­tà dell’universo Ncc; e 26 tassisti abusivi (19 classici con base alla Stazione

La chat dei noleggiato­ri

Siamo uniti in un gruppo di Whatsapp per segnalare e raccoglier­e dati su chi è fuorilegge

Centrale e 7 Heetch) secondo l’articolo 86. Nel 2018, il ritmo è cresciuto: in soli 50 giorni già fermati 19 tassisti abusivi (13 Heetch) e 20 autisti Ncc con irregolari­tà, di cui dieci legati a Uberblack.

Tra le altre app monitorate, ci sono appunto Heetch, l’italiana Zego nonché alcune nuove piattaform­e come Get transfer, Blacklane e Rideways. Ma con «Risciò» si è passati a un livello successivo.

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L’adesivo Gli autisti Ncc da qualche giorno hanno iniziato ad attaccare sulle automobili prive di regolari licenze o autorizzaz­ioni un adesivo: «Taxi abusivo cinese con amici a bordo, chiama: polizia tel. 02/0208». Sotto, driver e cliente guardano la...

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