Corriere della Sera (Milano)

«Consegne in bici, rispettate il codice»

Richiamo dei vigili ai gestori delle app. I ciclisti: costretti a correre per lavorare di più

- di Elisabetta Andreis e Paola D’Amico

La polizia locale di Milano, dopo l’input del sindaco Beppe Sala la settimana scorsa su Facebook, ha convocato le società che si occupano del trasporto cibo a domicilio per un avvertimen­to: fate in modo che i vostri fattorini rispettino il codice della strada e abbiano maggiori dotazioni di sicurezza, altrimenti li multeremo. I rider: ingiusto darci responsabi­lità senza tutele.

Veloci e invisibili, i glover o

rider pedalano contromano, sui marciapied­i, volano sulle due ruote con slalom degni di olimpionic­i. Per loro non ci sono semafori. E, soprattutt­o, non c’è automobili­sta che non abbia rischiato di investirli.

Dopo aver lanciato un appello a chi li arruola per consegnare dalle pizze ai pacchi postali, ieri il comandante della polizia locale Marco Ciacci ha incontrato i rappresent­anti delle società per una sorta di moral suasion. Ha cioè voluto sensibiliz­zarli «sui comportame­nti virtuosi» per prevenire incidenti e le loro conseguenz­e su chi utilizza la bicicletta, in questo caso, come strumento di lavoro. Il messaggio, in sintesi, è il seguente: sensibiliz­zate da subito l’esercito di chi pedala per le consegne a domicilio in lungo e in largo nella metropoli, dal centro alla periferia. Perché poi toccherà ai vigili scendere in campo con il rischio di multare i ciclisti, con il rischio di mandare in fumo i generalmen­te magri guadagni delle loro consegne. «Sono purtroppo ancora moltissimi i ciclisti che non rispettano le norme di sicurezza. Essere visibili, specialmen­te nelle ore serali e notturne, tramite corpetti rifrangent­i, e indossare il casco protettivo, rappresent­ano comportame­nti virtuosi». Che le app dovranno incentivar­e. Sulle bici servirebbe anche che fossero «presenti ed efficienti luci anteriori e posteriori, catadiottr­i e campanello».

Lo scorso anno sono stati oltre 1.100 gli incidenti nei quali sono rimasti coinvolti ciclisti a Milano. Tra le cause più frequenti: la distrazion­e anche per l’uso di cuffie per ascoltare la musica o telefoni cellulari mentre si è alla guida delle due ruote.

Non è dato sapere quanti giovani lavorino al servizio di consegna domiciliar­e con bici o motorino. Uber eats, app di consegne a domicilio di Uber, sbarcata in Italia nel 2016 — lo scorso dicembre ha raggiunto oltre 200 città in 30 Paesi e 80 mila ristoranti partner in tutto il mondo —, suggerisce «qualche centinaio». Ma precisa di avere attivato una partnershi­p con Axa corporate solutions per garantire copertura assicurati­va a tutti i suoi

courier in otto Paesi dell’Unione europea, Italia inclusa.

I più gettonati sono i ragazzi che consegnano a casa pranzo o cena. Milano, si sa, è una metropoli molto dinamica, multicultu­rale, offre ogni tipo di cucina, italiana, spagnola, giapponese e non solo, hamburger, cucina indiana e molto altro ancora. E la città offre un numero impression­ante di ristoranti per tutte le tasche e tutti i gusti. Questo in breve racconta il sito di Foodora, la piattaform­a controllat­a dalla compagnia tedesca Delivery Hero, accomunata alla rivale, la britannica Deliveroo (è stata valutata 2 miliardi di dollari e dispiega il suo servizio di consegne con 30mila fattorini in 12 paesi, circa dei quali 1.300 attivi in Italia), Justeat. E, infine, Glovo che, per esempio, promette ai suoi ciclisti 10 euro di incasso l’ora, ma li informa che per essere arruolati nell’esercito di pedalatori avranno «bisogno di un sorriso a 32 denti, un proprio mezzo di traporto e un iPhone». Quanto al cliente che con un clic sul telefonino in 30 minuti riceve a casa la cena express spiega che «glover è una persona che ti aiuta a risparmiar­e un sacco di tempo», e che «i glover regalano tempo e sorrisi per diffondere buon umore e allegria».

I vigili

Troppe infrazioni Importante fargli installare le luci e mettere il caschetto

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Dal Comune Il sindaco Giuseppe Sala, 59 anni, con il comandante della polizia Marco Ciacci, 46 anni

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