Al fianco di Letizia e lontano dai riflettori Moratti la spronava: «Siamo combattenti»
L’addio della città, oggi funerali nella chiesa di San Carlo al Corso
Gian Marco Moratti è morto l’altra notte a 81 anni. Oggi i funerali in San Carlo al Corso. Il numero uno del gruppo petrolifero Saras ha vissuto da vicino l’impegno politico della moglie Letizia.
Guzzetti
Uomo dai grandi meriti soprattutto per il suo impegno sociale
Sangalli
È stato capace di voltarsi indietro per dedicarsi agli ultimi
È scomparso «un grande milanese»: Gian Marco Moratti è morto l’altra notte a 81 anni dopo una lunga malattia. Laureato in giurisprudenza, numero uno della Saras, il gruppo petrolifero ereditato dal padre Angelo, Gian Marco ha collezionato negli anni diversi incarichi: dalla presidenza dell’Unione petrolifera, a componente del Comitato ministeriale per l’industria, fino ai consigli di amministrazione del Corriere e di Bnl. Sposato due volte — con la giornalista Lina Sotis e in seconde nozze con Letizia Brichetto Arnaboldi, ex ministro e sindaco di Milano — lascia quattro figli: Angelo, Francesco, Gilda e Gabriele. Da sempre, al lavoro per l’azienda di famiglia ha affiancato l’impegno nel sociale, in particolare nel sostegno, insieme alla moglie Letizia, alla comunità di San Patrignano. A cui aggiungeva la passione per quei colori nerazzurri legati inscindibilmente al nome dei Moratti, con le due epoche di grandeur interista segnate dalle presidenze del padre prima e del fratello Massimo poi.
«Apprendo con grande tristezza la notizia della scomparsa di Gian Marco Moratti — commenta il sindaco Beppe Sala —. Un grande milanese: imprenditore capace e attento ai bisogni delle persone fragili. La nostra città e la comunità di San Patrignano perdono un riferimento solido. Il mio sincero cordoglio a tutta la famiglia e in particolare a Letizia». Concorda il governatore uscente Roberto Maroni: «È stato grande uomo che ha dato tanto a Milano e a tutto il Paese».
La scomparsa scuote il mondo imprenditoriale. «È una notizia che ci ha colpito molto — spiega Carlo Bonomi, alla guida di Assolombarda —. Appartiene a una famiglia molto importante per Milano, un associato storico per Assolombarda». Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio, lo descrive così: «Lascia un grande vuoto. È stato un imprenditore capace di voltarsi indietro per dedicare tempo ed energie a chi è in difficoltà e agli ultimi. E questo fa di lui anche un grande uomo e un esempio per tutti».
Anche Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, ricorda il doppio impegno: nell’azienda, ma anche nel sociale. «Moratti è stato un grande imprenditore e, soprattutto, un uomo dai grandi meriti per il suo impegno nei confronti della comunità di San Patrignano, che dimostra il senso di solidarietà e di attenzione al problema dei giovani a rischio di emarginazione». Ma il cordoglio arriva anche dal mondo politico, locale e nazionale, e dallo sport. «La proprietà e il club tutto, insieme ai tifosi nerazzurri, si stringono intorno alla famiglia Moratti in questo momento di profonda commozione», scrivono da corso Vittorio Emanuele II. Alla famiglia arriva anche il cordoglio degli eterni rivali rossoneri e di tutta la Serie A, che lo ricorda come una delle «figure più carismatiche, influenti e illuminate dell’imprenditoria italiana».
I funerali si svolgeranno oggi alle 11 nella Chiesa di San Carlo al Corso. Ma Moratti verrà sepolto per sua stessa volontà nel cimitero della sua amata comunità di San Patrignano.