Santa Giulia rivede i cantieri nell’area deserta
Entro l’estate i lavori per due edifici da 35 mila metri quadrati. «Sport, uffici e negozi»
Ripartono i cantieri a Santa Giulia. Entro l’estate, InTown — neonata joint venture tra l’australiana Lendlease e Risanamento — avvia il cantiere per completare il nuovo business district: nell’area compresa tra la stazione Rogoredo e lo Sky Campus, sorgeranno Spark One e Spark Two, con investimenti per 120 milioni di euro. Uffici all’insegna della sostenibilità.
Ripartono i cantieri nel quartiere incompiuto. Entro l’estate, InTown — neonata joint venture tra l’australiana Lendlease e Risanamento — avvia il cantiere per completare il nuovo business district di Milano Santa Giulia: nell’area compresa tra la stazione Rogoredo e lo Sky Campus, sorgeranno Spark One e Spark Two, due edifici di 35mila metri quadrati in tutto, con un investimento di 120 milioni di euro. Uffici in grado di ospitare non meno di tremila persone. Ma soprattutto studiati all’insegna dell’efficienza e della sostenibilità. Il nome, Spark cioè scintilla, evoca la storia del territorio che fino agli anni Settanta ospitò l’industria, gli impianti chimici della Montedison a nord, l’acciaieria Redaelli a sud. Riparte così il grande progetto immoha biliare alla periferia sud est avviato all’inizio degli anni Duemila, poi rallentato dal naufragio di Luigi Zunino e dalle inchieste della Procura sulle mancate bonifiche. Per il via del cantiere manca solo l’autorizzazione edilizia del Comune. E InTown non intende fermarsi qui. Andrea Ruckstuhl, capo della divisione Europa di Lendlease e ad della neonata società, parla chiaro: «Il piano è partire con Santa Giulia Sud e non fermarci più». In pancia, InTown lo sviluppo del nuovo quartiere a nord (edilizia residenziale, negozi, il Museo della scienza dedicato al bambino, l’Arena), al di là della bretella autostradale, che attende l’accordo di programma di Comune e Regione e, prima ancora, la valutazione di impatto ambientale.
La joint venture ha un orizzonte che guarda lontano: «Ci siamo imbarcati in un progetto che durerà dieci anni», dice Davide Albertini Petroni, dg di Risanamento e presidente di InTown. L’area ad est della metropoli è strategica, sottolineano i due manager, già fortemente interconnessa, a 15 minuti dal Duomo e a 10 dall’aeroporto di Linate.
«Stiamo lavorando per definire la variante urbanistica su Santa Giulia Nord, complessa anche per la necessità di far quadrare i conti garantendo la realizzazione della tranvia di collegamento — conferma l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran —. Confido che questi investimenti, insieme a Merezzate, dove i cantieri son ben avviati, creino le condizioni per far partire anche nuove iniziative su Medici del Vascello e Taliedo. Questa è una delle parti della città con più edifici abbandonati, ma è pure una delle zone con più infrastrutture di trasporto pubblico e privato; passo dopo passo sono convinto che i risultati si vedranno».
Tornando a Spark One, il primo a partire (24 mesi la durata dei cantieri), seguito a ruota dal secondo edificio, il piano terra ospiterà una piastra commerciale di duemila metri quadrati che diventerà tutt’uno con la piazza esistente. InTown intende poi tradurre in concreto l’attenzione per l’impatto sociale, che come quella per l’impatto ambientale, è dichiarata presente nel suo dna: «Stiamo lavorando ad un tavolo con Ministero della Giustizia, Comune e Tribunale per collaborare su un loro progetto di esecuzione esterna della pena — conclude Ruckstuhl —. Tipologia e settore in cui operiamo rappresenta un grande strumento di soluzione operativa nella politica del lavoro».