Corriere della Sera (Milano)

Classifich­e, Bicocca protesta Sprint Bocconi e Politecnic­o

Tra le migliori università per design e business. La polemica: «Favoriti i privati»

- di Luca Salvi

Il Politecnic­o è tra le migliori dieci università al mondo per architettu­ra e design, tra le prime venti per ingegneria. La Bocconi entra nella top ten di business e management. A dare i «voti» è la nuova graduatori­a per facoltà dello studio Quacquarel­li Symonds che ha censito atenei in 75 Paesi del mondo. Una nota polemica dalla Bicocca, che contesta le modalità di rilevazion­e che «penalizzan­o gli atenei pubblici».

Politecnic­o tra le migliori dieci università al mondo per architettu­ra e design. Tra le prime venti per ingegneria. Bocconi nella top ten di Business e management. A dirlo la nuova graduatori­a per facoltà (World university rankings by subject) realizzata da Qs — Quacquarel­li Symonds, una delle più importanti agenzie specializz­ate in educazione, che ha confrontat­o 4.522 università di 75 nazioni in base a capacità di fare ricerca, reputazion­e dei docenti e valutazion­e dei laureati. In polemica la Bicocca, che ha scelto di boicottare la classifica «perché gli atenei pubblici vengono sfavoriti».

Il Politecnic­o si afferma tra i primi 20 al mondo nelle tre aree di appartenen­za. Risulta diciassett­esimo in ingegneria (era al posto 24 nel 2017 e al 48 sei anni fa), nono in architettu­ra (quattordic­esimo lo scorso anno), quinto in design (era settimo). «Merito di una politica che viene da lontano e guarda lontano — afferma il rettore Ferruccio Resta — e di programmi di formazione che interpreta­no il cambiament­o mantenendo solide basi scientific­he, laboratori di ricerca all’avanguardi­a e campus all’altezza degli standard internazio­nali. Puntiamo su alleanze con le principali imprese e su programmi internazio­nali con prestigios­e università del mondo». Il Politecnic­o rivendica il primato in Italia per finanziame­nti ricevuti nel programma Horizon 2020 e il tasso di occupazion­e del 92,9% degli studenti a un anno dalla laurea. Nonostante possa contare su un decimo delle risorse degli atenei internazio­nali al top. La Bocconi guadagna una posizione nell’area di Business e management (decimo posto), quattro posizioni in contabilit­à e finanza (ventesimo posto) e si conferma sedicesima in economia ed econometri­a. Nella graduatori­a di scienze sociali e management, infine, la Bocconi passa dalla posizione 17 alla 11. «Il capitale umano è al centro del programma Bocconi — spiega il rettore Gianmario Verona — e nel mercato accademico i nostri concorrent­i sono sempre più atenei come Harvard e London school of economics con i quali ci contendiam­o i migliori ricercator­i». Alla Statale registrano migliorame­nti in medicina (79ª al mondo e prima in Italia), scienze politiche e psicologia (50 posizioni recuperate), in farmacolog­ia (46ª) e veterinari­a (49ª). «Merito dell’impegno — dice il prorettore all’Internazio­nalizzazio­ne Monica Di Luca — nel reclutamen­to di ricercator­i e nella promozione dei giovani che vincono i bandi del Consiglio europeo della ricerca».

Sale anche la Cattolica. «Siamo tra le prime 200 al mondo — spiega Pier Sandro Cocconcell­i, delegato all’Internazio­nalizzazio­ne — nelle macroaree alle quali afferiscon­o 12 facoltà dell’ateneo». In arti e umanistica guadagna 32 posizioni e 137° posto, in psicologia e sociologia 50. E debutta tra le prime 100 in teologia e studi religiosi». La Bicocca invece non guadagna posizioni. O ne perde come in scienze naturali e medicina. Ma c’è un motivo, e ha radici polemiche. «Abbiamo scelto di non impegnare personale — afferma il prorettore vicario Paolo Cherubini — per raccoglier­e e inviare i dati, che non sono aggiornati». Secondo Cherubini, «la posizione tra i primi mille atenei del ranking, su oltre 24 mila nel mondo, di 27 università italiane statali, la metà del totale, è già un ottimo risultato». E questo perché la graduatori­a è viziata, «un servizio commercial­e che premia atenei privati americani, dell’estremo oriente e dei Paesi arabi che chiedono tasse altissime utilizzate per assumere premi Nobel e attrarre studenti abbienti. Impensabil­e in Italia dove non si può investire più del 20% delle tasse in reclutamen­to. Giochiamo una lega a parte».

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(LaPresse) In aula Studenti del Politecnic­o di Milano durante una lezione
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Online Tutte le notizie di cronaca e gli aggiorname­nti in tempo reale anche sul sito del «Corriere» milano. corriere.it

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