Tre giorni di «azioni» incontri e retrospettive sulla performing art
Ironia, gioco estetico, provocazione. Oppure violenza, sovversione, denuncia, sangue. La performing art è una modalità espressiva eterogenea che si avvicina al gesto teatrale. Che cosa caratterizza questa forma d’arte contemporanea? La risposta al Pac, dove il comitato scientifico ha organizzato oggi, domani e sabato il convegno aperto «Performing Pac» con proiezioni, esibizioni, incontri, a cui possono partecipare sia addetti ai lavori che semplici appassionati (via Palestro
14, ingresso libero). Per la prima volta il Pac apre gli archivi, rileggendo due rassegne degli anni 80 dedicate ai due performer italiani Vito Acconci e Gina Pane. Sempre dall’archivio vengono recuperati e proiettati 12 video storici prodotti in passato dal Pac, tra i protagonisti Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Santiago Sierra e giovani artisti contemporanei, da Cuba al Sudafrica. Ogni giorno poi un talk con esperti internazionali: oggi alle 18.30 interviene Suzanne Franco, docente di Storia della danza e del teatro a Ca’ Foscari. Dopo gli incontri un’azione dal vivo: oggi va in scena la spagnola Dora Garcia, con un intervento attivo che coinvolge spazi e spettatori, domani l’olandese Paulien Oltheten, che concentra l’attenzione su piccoli dettagli quotidiani, sabato il duo italiano di Cristina Kristal Rizzo e Annamaria Ajmone, danzatrici bendate entro un movimento continuo e ipnotico. Alle 22 di sabato finissage musicale «Cosmic bomber» con Marco Belfiore in collaborazione con Le Cannibale (euro 15).