Corriere della Sera (Milano)

Teatro Monica Guerritore trasforma Woody Allen

Monica Guerritore in scena con «Mariti e mogli» da Woody Allen. «Ma c’è anche molto Bergman»

- di Daniela Zacconi

C’è Woody Allen, ma anche molto Strindberg e Bergman e Cechov in «Mariti e mogli» approdato a teatro con la drammaturg­ia, tratta dall’omonimo film, e la regia di Monica Guerritore che ne è anche protagonis­ta con Francesca Reggiani e un nutrito cast. Dopo l’applaudito tour della scorsa stagione, la pièce è da stasera al 18 al Manzoni con il suo tourbillon di intrecci esistenzia­li e sentimenta­li, innamorame­nti, tradimenti e rappacific­azioni che si dipana in una notte tempestosa.

«Il mio lungo lavoro con Strindberg e Bergman è stata la chiave che ha convinto Allen della bontà della mia trascrizio­ne e questo mi ha reso felice», racconta Guerritore che in scena è Sally. «Lo spettacolo adatta fedelmente la sceneggiat­ura tranne che nell’ambientazi­one, unica e caratteriz­zata da un bellissimo clima creato da luci, musica e suggestion­i». Invece che nelle strade e nei luoghi di Manhattan, a teatro tutto si svolge infatti in una sala da ballo (evocata dalle scene essenziali di Giovanni Licheri e Alida Capcrisi, pellini) dove otto personaggi, che la frequentan­o per le lezioni di swing, finiscono bloccati dal maltempo durante una notte in cui tutto viene messo in discussion­e. «Una notte dionisiaca che porta ciascuno a raccontars­i e durante la quale emergono infedeltà e rabbie e passioni. In simbiosi con l’animo “femminile” di Allen, ho descritto l’inadeguate­zza degli esseri umani a gestire un’emozione potente come l’amore fra due persone». «Ammiro Allen da sempre», incalza Francesca Reggiani, in scena come la apestra parentemen­te remissiva Judy. «Cercavo da tanto qualcuno che capisse il valore di questo copione. Poi ho trovato Monica che ha condiviso il mio interesse e ha dato unità al lavoro. Judy è per me, abituata a ruoli più istrionici, un personaggi­o anomalo: silente, ma- nel gioco degli sguardi e convinta che il matrimonio debba durare per sempre. È una “gattamorta” che riserva però un bel risvolto».

Accanto a Guerritore e Reggiani ci sono poi Ferdinando Maddaloni (Jack), Cristian Giammarini (Gabe), Lucilla Mininno e Malvina Ruggiano (Rain e Samantha), Enzo Curcurù e Angelo Zampieri (rispettiva­mente Michael e Paul). «Sono orgogliosa di avere sviluppato rispetto al film il personaggi­o di Paul», spiega Guerritore. «Rimane bloccato nel locale con gli altri, ma ha poco a che fare con loro. È come se fosse uno spettatore che interagisc­e con i protagonis­ti, come fosse l’occhio del pubblico che in questo spettacolo, leggero ma anche profondo, si diverte anche perché è spinto a ragionare. È una vicenda che vive delle cose che accadono: perciò ho preferito una chiave femminile. Perché le donne, per natura, sono più inclini ad accettare i cambiament­i, anche nelle vicende sentimenta­li».

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Monica Guerritore con Enzo Curcurù in un momento di «Mariti e Mogli» ambientato in una sala da ballo

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