Teatro Monica Guerritore trasforma Woody Allen
Monica Guerritore in scena con «Mariti e mogli» da Woody Allen. «Ma c’è anche molto Bergman»
C’è Woody Allen, ma anche molto Strindberg e Bergman e Cechov in «Mariti e mogli» approdato a teatro con la drammaturgia, tratta dall’omonimo film, e la regia di Monica Guerritore che ne è anche protagonista con Francesca Reggiani e un nutrito cast. Dopo l’applaudito tour della scorsa stagione, la pièce è da stasera al 18 al Manzoni con il suo tourbillon di intrecci esistenziali e sentimentali, innamoramenti, tradimenti e rappacificazioni che si dipana in una notte tempestosa.
«Il mio lungo lavoro con Strindberg e Bergman è stata la chiave che ha convinto Allen della bontà della mia trascrizione e questo mi ha reso felice», racconta Guerritore che in scena è Sally. «Lo spettacolo adatta fedelmente la sceneggiatura tranne che nell’ambientazione, unica e caratterizzata da un bellissimo clima creato da luci, musica e suggestioni». Invece che nelle strade e nei luoghi di Manhattan, a teatro tutto si svolge infatti in una sala da ballo (evocata dalle scene essenziali di Giovanni Licheri e Alida Capcrisi, pellini) dove otto personaggi, che la frequentano per le lezioni di swing, finiscono bloccati dal maltempo durante una notte in cui tutto viene messo in discussione. «Una notte dionisiaca che porta ciascuno a raccontarsi e durante la quale emergono infedeltà e rabbie e passioni. In simbiosi con l’animo “femminile” di Allen, ho descritto l’inadeguatezza degli esseri umani a gestire un’emozione potente come l’amore fra due persone». «Ammiro Allen da sempre», incalza Francesca Reggiani, in scena come la apestra parentemente remissiva Judy. «Cercavo da tanto qualcuno che capisse il valore di questo copione. Poi ho trovato Monica che ha condiviso il mio interesse e ha dato unità al lavoro. Judy è per me, abituata a ruoli più istrionici, un personaggio anomalo: silente, ma- nel gioco degli sguardi e convinta che il matrimonio debba durare per sempre. È una “gattamorta” che riserva però un bel risvolto».
Accanto a Guerritore e Reggiani ci sono poi Ferdinando Maddaloni (Jack), Cristian Giammarini (Gabe), Lucilla Mininno e Malvina Ruggiano (Rain e Samantha), Enzo Curcurù e Angelo Zampieri (rispettivamente Michael e Paul). «Sono orgogliosa di avere sviluppato rispetto al film il personaggio di Paul», spiega Guerritore. «Rimane bloccato nel locale con gli altri, ma ha poco a che fare con loro. È come se fosse uno spettatore che interagisce con i protagonisti, come fosse l’occhio del pubblico che in questo spettacolo, leggero ma anche profondo, si diverte anche perché è spinto a ragionare. È una vicenda che vive delle cose che accadono: perciò ho preferito una chiave femminile. Perché le donne, per natura, sono più inclini ad accettare i cambiamenti, anche nelle vicende sentimentali».