TUTTE LE MILANO DI ALDO

La storia di Aldo Scaiano, raccontata ieri da Giampiero Rossi su queste pagine, è la storia di un uomo di 66 anni che ha vissuto, di e dentro Milano, (quasi) tutto quel che si può vivere. Nato a Corvetto da genitori immigrati dalla Lucania, scolaro dai padri somaschi, laureato, ex manager, con moglie e due figli ma divorziato, caduto in disgrazia, esodato dall’azienda, dalla società, dalla famiglia e dagli amici, forse anche da se stesso, finito per strada, clochard tra la Stazione Centrale e l’aeroporto di Linate. E però capace chissà come, a un certo punto, di risalire per guardare il mondo non più dall’alto al basso come gli era capitato nella sua prima vita e neanche dal basso all’alto come gli era capitato nella seconda. Per guardare il mondo dritto negli occhi ad altezza uomo. È la storia bellissima di un uomo fragile e forte insieme che ha deciso di mettere al servizio degli altri la sua fragilità e la sua forza dopo averle sperimentate in proprio. Dopo la caduta, ha ottenuto il sostegno dalla rete di solidarietà milanese, ha riconquistato un tetto e un divano letto su cui dormire, finché ha pensato di farsi volontario alla «Piazzetta», il rifugio diurno della Caritas Ambrosiana: lì legge, scrive (la sua passione), collabora ad aiutare i poveri. Intanto si è ricordato del suo passato e ha cominciato a tenere corsi gratuiti di informatica all’associazione Arcobaleno. Ha visto e vissuto tutte le Milano possibili: quella che accoglie, quella che respinge, quella che torna a occuparsi di te e ti invita a occuparti di lei.