Il collo: la trappola del chirurgo plastico
Il 52esimo Baker Gordon Symposium di Miami, altissima istituzione mondiale della chirurgia estetica, ha dimostrato l’inequivocabile efficacia delle tecniche muscolari per un ringiovanimento naturale, efficace e duraturo del collo
Grandi novità dal 52esimo Baker Gordon Symposium di Miami, FL. La prima giornata del prestigioso convegno, sostenuto dalla International Society of Aesthetic and Plastic Surgery, massima istituzione mondiale della chirurgia plastica, ha approfondito con rivoluzionarie novità l’approccio al lifting. Una grande attenzione è stata rivolta in particolare ai new trends nel trattamento chirurgico dell’invecchiamento del collo. Come sappiamo, l’invecchiamento del collo è causato, oltre che da una progressiva riduzione del trofismo e dell’elasticità del derma, anche e soprattutto dal cedimento delle sottostanti fasce muscolari. Il protagonista principale di questo invecchiamento è il muscolo platisma, un’ampia fascia muscolare tesa tra l’arco mandibolare e il margine inferiore del collo: è lui il responsabile, con il suo progressivo cedimento, della comparsa delle antiestetiche bande vertical capaci a colpo d’occhio di dare al viso un’impressione stanca e disarmonica. La soluzione principe proposta dalla chirurgia estetica è senza dubbio il lifting del collo. Fino ad oggi la tecnica gold standard prevedeva un approccio conservativo, caratterizzata dalla semplice sintesi (sutura senza riduzione) del muscolo platisma, praticata per lo più con un approccio laterale. Questo consentiva risultati stabili, differentemente dall’obsoleta trazione del solo derma, ma poteva portare ad una insufficiente completezza del risultato, con un’apparenza armonica in condizioni di rilassatezza, ma con visibili imperfezioni nel momento in cui il volto fosse mosso dalle espressioni, che è poi il momento in cui una maggiore naturalezza risulta invece maggiormente importante ed apprezzabile. Gli studi hanno portato oggi a definire invece una tecnica rivoluzionaria per coniugare un risultato solido e duraturo nel tempo (fino anche a 10 anni) alla naturale apparenza del volto in tutte le situazioni. Il principio seguito dalla ricerca, dimostratosi negli ultimi anni sempre più efficace, sostiene come la correzione della lassità muscolare sia tanto più efficace e precisa quanto più vicino sia condotta alla zona che effettivamente ne necessita. È così che un approccio molto laterale manifesta la ragione della sua inefficacia: proprio in quanto riduce il muscolo lontano dalla zona di effettiva necessità, situata in posizione molto più mediale (ossia verso il centro). Il nuovo approccio, reso possibile dalla costante evoluzione e perfezionamento delle tecniche chirurgiche, consiste nello scollamento integrale del muscolo platisma attraverso un approccio sia laterale che mediale, a partire dal mento, permettendo una riduzione localizzata e precisa delle bande verticali, attraverso una sezione e riduzione nei capi sinistro e destro, e una successiva sutura di sintesi. L’impiego di fili di trazione, un tempo molto di moda, è oggi pressoché unanimemente considerato obsoleto, in quanto a dispetto della facilità e rapidità d’impiego consentono soltanto l’instabile aggancio del derma profondo. L’intervento, compiuto in sedazione profonda, è solo leggermente prolungato rispetto alla tecnica precedente, giungendo a circa 3 ore, ma quando sapientemente praticato da un chirurgo plastico specialista esperto nel lifting del viso, capace di interpretare correttamente la natura e la localizzazione precisa dell’invecchiamento, consente il raggiungimento di risultati stabili e naturali. Anche questa nuova tecnica di lifting del collo si può avvalere con ottimi risultati di un contestuale lipotransfer (impianto di tessuto adiposo in aree atrofiche del viso) per consentire una contestuale armonia con gli altri segmenti del volto.