Provoca incidente con l’auto rubata e fugge nei campi, muore una donna
L’incidente ieri sera a Lacchiarella. La vittima, 73 anni, viaggiava con la figlia che è in condizioni disperate
Una donna (73 anni) è morta, mentre sua figlia (45 anni) è stata ricoverata in coma dopo un incidente avvenuto alle 20.45 di ieri sulla strada provinciale tra Pieve Emanuele e Lacchiarella. Madre e figlia viaggiavano sulla loro auto quando sono state investite da una Bmw 325, rubata il giorno prima. A bordo, uno o più uomini, scappati a piedi nei campi dopo l’urto.
Mercoledì, da solo oppure con l’aiuto di complici, ha rubato una Bmw 325 a Trezzano sul Naviglio e ieri sera, a una ventina di chilometri di distanza, sulla strada provinciale 28 nell’area industriale ai confini di Pieve Emanuele, Lacchiarella e Siziano, poco prima delle 21 ha provocato un incidente mortale ed è scappato a piedi nei campi. A bordo della macchina colpita, una Nissan Juke, c’erano due donne, madre e figlia. La prima, di 73 anni, è deceduta mentre la seconda, di 45 anni, è stata ricoverata in ospedale in gravissime condizioni.
Sul caso indagano i carabinieri, a caccia del pirata che la lasciato sull’asfalto la Bmw, non si è curato delle persone coinvolte, non ha chiamato i soccorsi ed è fuggito. Secondo le prime indagini, la Bmw avrebbe urtato e forse tamponato la Nissan durante la fase del sorpasso. La ricerca degli investigatori punterebbe a una delle bande di ladri d’auto «attive» nell’Hinterland, motivo per il quale non è da escludere che sulla Bmw ci fosse più di una persona e che queste fossero in movimento alla ricerca di un altro «colpo». Sul luogo dell’incidente sono arrivati i vigili del fuoco e le ambulanze. I soccorritori hanno cercato invano di salvare l’anziana ma le ferite provocate dal violentissimo urto erano troppo pesanti. Per quanto riguarda la figlia, nessuno si è espresso ma la donna è entrata in pronto soccorso in fin di vita. I carabinieri hanno cercato dei testimoni ma forse nessuno ha assistito in presa diretta allo schianto. L’allarme è arrivato da alcuni automobilisti sopraggiunti forse soltanto in un secondo tempo, quando è plausibile pensare che la fuga del pirata o dei pirati avesse guadagnato notevoli minuti di margini.
Uno dei punti di partenza delle indagini è stata la ricerca di impronte sulla macchina per arrivare ad avere eventualmente tracce di Dna. Verranno acquisiti i filmati delle telecamere ad ampio raggio, lungo le probabili direttrici di arrivo, attraverso i paesi della provincia a sud di Milano, della Bmw. Non da ultimo verrà battuta la pista delle verifiche sulle celle telefoniche agganciate dai cellulari dell’assassino e dei complici. Anche se probabilmente una delle prime preoccupazioni del pirata, dopo aver chiamato un aiuto per farsi venire a prendere alla fine dei campi, sarà stata quella di disfarsi dei telefonini per lasciare il minor numero di tracce e seminare gli investigatori.