Corriere della Sera (Milano)

Fumo, guasti e ritardi Venerdì nero sui treni

Centinaia al freddo per ore

- Sara Bettoni Giovanna Maria Fagnani

Pochi disagi per la neve, mentre abbondano i ritardi e le cancellazi­oni per guasti tecnici. Ieri venerdì nero per i pendolari. Fumo che invade i vagoni sul treno partito alle 7.23 da Mortara per portare studenti e lavoratori a Milano. Scatta il freno d’emergenza e i passeggeri scendono dalle carrozze e attendono per quasi un’ora, sotto la neve, di riprendere il viaggio. Altro episodio sul 2073 che lascia la stazione Centrale alle 15.44 per raggiunger­e Verona. Un tubo si rompe, tutti fermi a Melzo. I pendolari si spazientis­cono e forzano le porte, il traffico si blocca fino alle 20.20. Ripercussi­oni su regionali, suburbani e alta velocità.

Guasti, impazienza e paura dei passeggeri, blocco della circolazio­ne. Un’altra odissea per i pendolari lombardi. Coinvolte la Milano-Mortara e la «linea maledetta» che passa da Pioltello, a un mese e mezzo dalla tragedia costata la vita a tre donne e che ha causato quasi cinquanta feriti. «Siamo sempre esposti a disagi enormi» commentano esasperati i viaggiator­i.

Il primo allarme è scattato ieri mattina. Fumo in un vagone di un convoglio di Trenord partito alle 7.23 da Mortara in direzione del capoluogo lombardo. Mentre il treno percorreva il tratto fra Albairate e Gaggiano l’ultimo vagone è stato invaso da una nube densa e da un odore acre. Spaventati da quanto stava accadendo, alcuni passeggeri hanno tirato il freno di emergenza e il capotreno ha fermato il mezzo dopo aver oltrepassa­to di qualche centinaio di metri la stazione di Gaggiano, verso Trezzano sul Naviglio. Subito dopo, il treno è stato evacuato e i pendolari sono rimasti in attesa sui binari, sotto una lieve nevicata, per cinquanta minuti.

Alcuni di loro sono tornati indietro e hanno raggiunto Gaggiano camminando sulla massicciat­a. Sul posto, per precauzion­e, sono accorse due ambulanze, l’automedica e i carabinier­i. Nel frattempo il personale di bordo ha sbloccato il freno danneggiat­o del vagone, che aveva provocato il fumo, e la corsa è ripartita. Il guasto ha provocato ritardi alla circolazio­ne fino a 185 minuti. I pendolari della linea, che nei giorni scorsi attraverso il comitato «Mi Mo Al » avevano promosso un

flash mob nella stazione di Porta Genova per chiedere investimen­ti e maggiore sicurezza, hanno reagito denunciand­o sui social network quanto accaduto. Alcuni di loro hanno poi raccontato di aver forzato con un ombrello uno sportello non funzionant­e. Trenord precisa: «Non ci sono stati rischi per i viaggiator­i».

Al pomeriggio, disagi a catena su altre sei direttrici. L’innesco è stato il treno 2073 partito (in ritardo) alle 15.44 da Centrale e diretto a Verona Porta Nuova. Dopo Lambrate il convoglio ha iniziato a rallentare in modo anomalo. Un tubo divelto, ricostruis­ce l’azienda di trasporti, ha fatto scattare il sistema di frenatura automatica. La causa? Forse l’impatto con un ostacolo lungo i binari. A quel punto il personale di bordo ha deciso di fermare il treno poco dopo Pioltello, all’altezza di Melzo, perché era impossibil­e procedere in sicurezza.

Quattro ore di attesa tra i tentativi di riavvio del convoglio, le verifiche e l’arrivo dei mezzi di soccorso, della polizia ferroviari­a e dei carabinier­i. Alcuni dei 600 passeggeri, spazientit­i, hanno preso l’iniziativa di «spiombare» le porte dei vagoni per scendere sui binari. È partito così l’allarme generalizz­ato su tutte le linee che transitano da Pioltello per il pericolo di investimen­to dei pedoni. Le operazioni di ripristino si sono allungate a dismisura. Qualcuno ha raggiunto a piedi Melzo, mentre Trenord ha inviato un altro locomotore per trascinare le carrozze in panne verso la stazione più vicina. A Treviglio tra l’altro in serata ci sono stati problemi a uno scambio di Rfi, risolti nel giro di una ventina di minuti.

Il convoglio sarà sottoposto a controlli per individuar­e con certezza che cosa ha provocato la rottura della condotta. Dalle 17.50 è stato interrotto il servizio su sei direttrici e i treni successivi al 2073 hanno subito pesanti disagi. «Siamo rimasti sequestrat­i per due ore — racconta Claudio Franceschi­ni, partito alle 17.33 da Lambrate — . E proprio nel punto in cui è deragliato il treno il 25 gennaio. Me lo ricordo perché c’ero anche io, su quelle carrozze. Poi ci hanno riportato in stazione a Segrate e ho dovuto prendere un taxi per tornare a casa». Le conseguenz­e alla circolazio­ne si sono avvertite a lungo sui regionali, i suburbani e l’alta velocità con ritardi di ore e varie soppressio­ni.

Pochi invece i disguidi dovuti al secondo giorno di nevicate a Milano. Nella mattinata di ieri è stato interrotto il traffico ferroviari­o verso Genova per il gelo che ha ghiacciato le linee di alimentazi­one elettrica. Il servizio è ripreso a partire dalle 16.30. Cancellate alcune partenze sulla Bergamo-Brescia. Per quanto riguarda le strade, chiusa la A1 da Milano a Sasso Marconi per neve.

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 ??  ?? Disagi Qui sopra, il fumo sul treno Mortara-Milano ieri mattina. Accanto, i passeggeri sotto la neve dopo essere scesi dalla carrozza
Disagi Qui sopra, il fumo sul treno Mortara-Milano ieri mattina. Accanto, i passeggeri sotto la neve dopo essere scesi dalla carrozza

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