Corriere della Sera (Milano)

Il colore politico della neve: Cremona divisa

Comuni pd: lezioni ok. Il centrodest­ra: aule sbarrate

- di Gilberto Bazoli

Il gelo dalla Siberia non fa differenze. Sono invece diverse le risposte al freddo che arrivano dalla Bassa Cremonese dove i comuni si sono mossi in ordine sparso: alcuni, specie quelli governati dal centrosini­stra, hanno deciso di tenere aperte le scuole mentre altri, soprattutt­o amministra­ti dal centrodest­ra, hanno preferito chiuderle.

Cremona non ha avuto dubbi sin dai primi fiocchi di neve: tutti tra i banchi regolarmen­te. Il perché lo spiega l’assessore alla Protezione civile Alessia Manfredini (Pd). «Dalla riunione in Prefettura è emerso che non c’erano le condizioni per lasciare a casa gli alunni. Praticamen­te, l’ipotesi non è stata presa in consideraz­ione. Dieci, forse meno, centimetri di neve non bastano per poter parlare di vera emergenza». E così, anche se molti insegnanti avrebbero voluto rimanere a casa, si sono presentati in aula regolarmen­te. «Nove mezzi spargisale hanno percorso 1.275 chilometri coprendo le strade della città e quindici squadre per un totale di 45 operai hanno distribuit­o in modo capillare il sale lungo i marciapied­i. Cremona non ha vissuto, tutto sommato, giorni particolar­mente difficili».

Lezioni regolari pure a Crema, secondo comune della provincia, stesso colore politico del capoluogo: «Anche da noi i centimetri di neve sono stati meno di dieci — dice la sindaca, Stefania Bonaldi (Pd) —. La situazione ha creato qualche contrattem­po, ma è stata gestibile. Chiudere le dieci elementari e le tre medie avrebbe comportato maggiori difficoltà. Penso a quei genitori che, recandosi al lavoro, avrebbero dovuto organizzar­si con i nonni o la baby sitter. L’ospedale e gli uffici pubblici hanno funzionato anche con la città imbiancata, mi chiedo perché non avrebbe dovuto farlo pure la scuola. Che segnale avremmo dato ai nostri figli?».

Soncino dista 19 chilometri soltanto da Crema eppure il sindaco, Gabriele Gallina (Forza Italia), è andato in direzione opposta: «Considerat­o che da noi il sabato sono attive unicamente le elementari, abbiamo replicato, per non far correre alle persone il rischio ghiaccio, lo stop scattato venerdì». Gallina non accetta lezioni dai suoi colleghi: «Caos autostrade, macchine nei fossi, raffica di incidenti... i fatti parlano da soli. Non mi sembra che rinunciare all’insegnamen­to un giorno o due in tutto l’anno sia così grave». La stessa linea adottata, seppur parzialmen­te, da Filippo Bongiovann­i (Lega), sindaco di Casalmaggi­ore, terzo paese della provincia: «Viste le previsioni che indicavano ancora neve, per evitare disagi e avvisi tardivi, ho predispost­o un’ordinanza di chiusura degli istituti di ogni ordine e grado e degli asili nido per venerdì». Rimandando, con gli occhi al cielo, la decisione per oggi: alcune scuole riaprirann­o, altre no. Però non per il meteo, ma i seggi elettorali.

 ?? Foto Rastelli) ?? La neve Mezzi spargisale nel centro di Cremona. Dice l’assessore alla Protezione civile della città: «Dalla riunione in Prefettura si è deciso di non lasciare gli studenti a casa. Dieci centimetri di neve, o anche meno, non bastano per parlare di vera...
Foto Rastelli) La neve Mezzi spargisale nel centro di Cremona. Dice l’assessore alla Protezione civile della città: «Dalla riunione in Prefettura si è deciso di non lasciare gli studenti a casa. Dieci centimetri di neve, o anche meno, non bastano per parlare di vera...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy