Corriere della Sera (Milano)

Hosni, condanna a sette anni

Riconosciu­ta una ridotta capacità di intendere e volere. Verso l’archiviazi­one l’accusa di terrorismo

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Condanna a 7 anni, con rito abbreviato, per Ismail Tommaso Hosni, 21enne di origine tunisina, che il 18 maggio scorso alla stazione Centrale aggredì due agenti a coltellate. Per il giudice non è un terrorista, ma un disadattat­o con problemi psicologic­i.

Non un fanatico dell’Isis, e tantomeno un militante del terrorismo, ma un disadattat­o con problemi psicologic­i, che però ha rischiato di fare davvero molto male agli agenti che aggredì in Stazione Centrale, ferendo con due coltelli due soldati e un agente della Polfer il 18 maggio 2017: per due contestazi­oni di tentato omicidio e una di resistenza a pubblico ufficiale, Ismail Tommaso Hosni, 21enne nato in Italia da madre italiana e padre tunisino, è stato condannato con rito abbreviato (comportant­e la riduzione di un terzo della pena) dalla giudice dell’udienza preliminar­e Roberta Nunnari a 7 anni di carcere, e (quando la pena sarà stata espiata) a 3 anni di misura di sicurezza. Conseguenz­a, questa, del fatto che all’imputato sia stata riconosciu­ta, dopo una consulenza tecnica, una capacità di intendere e di volere «grandement­e scemata al momento del fatto». I periti hanno infatti

L’aggiunta Al termine della pena l’italo tunisino dovrà scontare 3 anni di misura di sicurezza

individuat­o un «ritardo» nello sviluppo mentale di Hosni, un «disturbo della personalit­à» che gli è valso il riconoscim­ento di un parziale vizio di mente, alla base del leggero ribasso di pena rispetto ai 10 anni chiesti dal pm Maura Ripamonti.

Hosni, che quel giorno era anche sotto l’effetto della cocaina, negli interrogat­ori ha detto di aver «rubato quei due coltelli perché in Stazione c’erano delle persone che volevano farmi del male, ricordo che ero in Stazione ma non ricordo nulla dell’aggression­e»

Il giovane condannato è invece parte offesa in un altro procedimen­to, scaturito dall’aver (secondo quanto riferito dal difensore Giusi Regina) denunciato di aver subìto una violenza sessuale in carcere.

Il pm Alessandro Gobbis, intanto, sta per chiedere al gip l’archiviazi­one dell’altra accusa di «terrorismo internazio­nale», inizialmen­te pure contestata a Hosni in ragione di video trovati sul suo profilo Facebook senza però che poi le indagini abbiano riscontrat­o alcun serio contatto con terroristi o estremisti di matrice islamica.

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