La Polfer sfratta il nuovo bar della stazione
Il loro desiderio è di aprire un lounge bar nella stazione di Monza, ma a guastare i piani si è messa la polizia ferroviaria. Alessandro Zerbi e Massimo Muzza sono due giovani imprenditori. Con Centostazoni Spa hanno concluso un contratto per l’affitto di un locale abbandonato dello scalo ferroviario sul lato Est, dalla parte di piazza Castello. Obiettivo dell’accordo: trasformare lo spazio che conta oltre 400 metri quadrati di superficie in un barristorante e pasticceria aperto dalla mattina presto fino alla sera tardi. Dopo aver firmato il contratto sembrava tutto a posto. I due imprenditori avevano cominciato a prendere contatto coi fornitori e a rimettere in sesto il locale. Secondo gli accordi presi, la partecipata di Fs avrebbe dovuto consegnare le chiavi dell’immobile a settembre e loro avevano programmato di inaugurare il locale a dicembre. Invece, Centostazioni ha fatto marcia indietro spiegando che quegli stessi locali saranno destinati alla polizia ferroviaria nell’ottica di un potenziamento del presidio. Lo scalo monzese è infatti da tempo nell’occhio del ciclone per i numerosi episodi di criminalità che accadono quotidianamente. Proprio alla luce di questa situazione, l’anno scorso il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in visita a Monza, aveva promesso nuovi agenti per un controllo più capillare della zona. La motivazione non è piaciuta ai due imprenditori e tutti i tentativi di chiedere chiarimenti e di sapere se il contratto con Polfer sia antecedente al loro sono andati a vuoto. Alessandro Zerbi e Massimo Muzza hanno così deciso di rivolgersi a un legale e di inviare al sindaco Dario Allevi una lettera affinché si interessi della vicenda. «Riteniamo di essere dalla parte della ragione — spiegano Zerbi e Muzza —. Chiediamo di poter usufruire dei locali regolarmente locati per svolgere l’attività commerciale per la quale abbiamo già investito molti soldi e che offrirebbe alla comunità la riqualificazione di una zona sensibile».