Le étoile della Scala ballano in fabbrica (sui passi di Bolle)
Ieri all’ex Ansaldo in via Bergognone un gala per sostenere i progetti del Piermarini legati alla danza
Ieri sera in una Milano innevata che sembrava fornire l’ambientazione ideale per lo «Schiaccianoci», il mondo del balletto si è dato appuntamento ai Laboratori di scenografia Ansaldo di via Bergognone per assistere al gala «A passo di danza», illuminato dalla presenza dell’étoile Roberto Bolle.
La serata, organizzata per raccogliere fondi a favore della Fondazione Milano per la Scala che, nel nuovo ramo legato al balletto nato meno di un anno fa, promuoverà e sosterrà tutti i progetti scaligeri legati alla danza, si è articolata come un percorso immersivo nella grande avventura della carriera tersicorea: i 300 ospiti del gala (con cena) aperto alla città — 250 euro a persona, 100 euro per gli under 35 — hanno assistito ai primi esercizi alla sbarra eseguiti dagli allievi della scuola. Poi alle esibizioni nel repertorio classico e contemporaneo dei primi ballerini Nicoletta Manni e Claudio Coviello, dei solisti Virna Toppi e Marco Agostino, della nuova promessa Martina Arduino, fino all’apparizione di Bolle, di cui si è festeggiato l’imminente debutto nel «Boléro» di Béjart nel trittico «Mahler 10/Petite Mort/Boléro», in scena alla Scala dal 10 marzo. «Una parte che inseguivo da anni, unica», ha detto Bolle
A seguire, servita ai tavoli nella Sala Visconti dei Laboratori, una cena a buffet cui si sono uniti i ballerini. Alla serata sono intervenuti il sovrintendente Pereira, il presidente della Fondazione Faina, il direttore del Balletto Olivieri. La Fondazione Milano per la Scala, creata nel 1991 e da sempre vicina all’Accademia in qualità di sostenitore, ne diventa oggi socio fondatore con 200 mila euro, incrementando l’attività di finanziamento delle borse di studio per gli allievi, non solo della Scuola di Ballo ma anche dell’Accademia di canto. «L’obbiettivo della serata — spiega Margot de Mazzeri, consigliera storica della Fondazione — è stato mostrare, negli spazi dei laboratori dove si costruiscono materialmente gli allestimenti, il lavoro che si nasconde dietro un’opera, un balletto. Per me che seguo gli spettacoli della Scala da quando ero bambina, la danza è speciale». Le borse di studio per allievi dotati e non abbienti possono valere più di 20 mila euro, retta dell’intero ciclo scolastico. Intanto sono aperte fino a venerdì 9 le iscrizioni alla Scuola di Ballo: «Abbiamo superato le 200 iscrizioni — racconta il vicedirettore Maurizio Vanadia (Olivieri, oggi alla guida del Balletto della Scala, risulta “direttore in aspettativa” della Scuola) —, ma di solito registriamo un ulteriore picco negli ultimi giorni, per arrivare al numero di 400 allievi, di cui il 60% femmine e il 40% maschi. Oggi la scuola è più internazionale e già all’ultimo anno i diplomandi cominciano a fare le audizioni all’estero per essere ammessi nelle compagnie straniere. Ma il legame affettivo con la scuola non si interrompe: ex allievi come Jacopo Tissi, oggi primo solista al Bolshoi di Mosca, o Angelo Greco, principal al San Francisco Ballet, continuano a mandarci notizie dei loro successi: entrambi hanno appena danzato da Principi nella “Bella Addormentata”».