«Senza Europa non c’è speranza E questo i milanesi lo hanno capito»
«Gli elettori milanesi hanno capito che senza Europa non c’è speranza». Bruno Tabacci conquista centro storico, Dergano, Zara e Tibaldi. Con il 41,24 delle preferenze, il candidato sostenuto da +Europa, Pd, Italia Europa Insieme e Civica popolare Lorenzin si aggiudica il collegio uninominale per la Camera. Un risultato in controtendenza rispetto al dato italiano. Perché?
«Al Nord è prevalso il richiamo alla paura che Salvini ha sfruttato con abilità. Da Roma in giù lo “scambio” del reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle. Milano invece manda un segnale importante di attenzione all’Europa, è una problematica sentita». Da chi?
«Dai giovani. Penso ai sondaggi fatti tra gli universitari: sono euroconsapevoli, non scettici. Come in Gran Bretagna la generazione Erasmus si è espressa contro la Brexit, qui è stata protagonista del voto filoeuropeo. Si è compreso che non ci sono prospettive
per i singoli Paesi. I 60 milioni di italiani valgono lo 0,8 del mondo, non abbiamo peso da soli. Serve una visione realistica». Solo i milanesi mirano a questo orizzonte ampio?
«La città è cambiata moltissimo negli ultimi dieci anni, è un passo avanti. Basti guardare l’ultima nevicata: a Roma tutto bloccato, nel capoluogo lombardo praticamente non ci sono stati problemi. Oggi ha la capacità di trainare il Paese a livello economico. La ripresa è possibile esclusivamente con l’export».
Nel resto della Lombardia la Lega ha sopravanzato anche Forza Italia. Come se lo spiega?
«Anche i mantovani, i bresciani e i bergamaschi sono capaci di una visione positiva. La Lega però li ha sollecitati sulla questione dell’immigrazione di cui bisogna ancora trovare un punto di equilibrio. Non è vero, come dice Salvini, che non possiamo ospitare nessuno. Ma neppure che possiamo accogliere tutti». Spostiamo lo sguardo sulle Politiche. Quale equilibrio possibile?
«Le cose sono complicate, ma sono dell’idea che si debba tentare di formare un governo maggioritario». E come continuerà il lavoro con Emma Bonino? «Penso che il tema dell’Europa accompagnerà e appassionerà sempre di più la gente in vista delle elezioni europee del 2019».
Il liberale
La città è un traino per il Paese e i giovani ci credono come in Gran
Bretagna dove hanno votato contro la Brexit