Giunta Fontana FI vuole Sardone all’Istruzione
Fontana alle prese con il caso quote rosa Forza Italia vuole Sardone all’Istruzione
Per la formazione della squadra di Attilio Fontana, neogovernatore lombardo, il maggior ostacolo sembra la quota rosa. Per legge è fissata al 40 per cento. Tra i tanti nomi che giorno dopo giorno salgono e scendono nella giostra dei favoriti, le donne scarseggiano. Per questo potrebbero essere ripescate all’esterno del perimetro dei partiti della coalizione.
Le tesserine del puzzle della prossima giunta regionale sono ancora lì, sparpagliate sul tavolo di lavoro del neopresidente lombardo Attilio Fontana. E non è detto che più d’una non sia ancora nascosta nel cassetto. Perché l’ex sindaco di Varese non ha mai escluso di avere qualche volto nuovo in mente, per «marchiare» in qualche modo la squadra di governo dei cinque anni a venire. E perché le novità potrebbero aiutare a risolvere quello che sembra il maggiore ostacolo alla soluzione del gioco d’incastri: la quota rosa, che per legge è fissata (minimo) al 40 per cento. Tra i tanti nomi che giorno dopo giorno salgono e scendono nella giostra dei favoriti, le donne scarseggiano. Cosa che sta complicando l’operazione. Per questo potrebbero essere ripescate all’esterno del perimetro dei partiti della coalizione.
In via di smaltimento la sbornia post voto, mentre le telefonate si rincorrono, le diplomazie stanno iniziando a tastare il terreno. I centristi di Noi con l’Italia hanno avuto ieri un primo incontro con Fontana per saggiare le concrete possibilità di una loro possibile rappresentanza in giunta (ci spera uno tra il rieletto Luca Del Gobbo e l’escluso eccellente Raffaele Cattaneo). Ma è nelle prossime ore che si attende il primo vertice operativo tra i due maggiori alleati: sarà l’occasione in cui Forza Italia presenterà i suoi desiderata a una Lega decisa a non regalare nulla. Come ribadito di nuovo ieri da Matteo Salvini. «I lombardi hanno votato: nella vita come in politica i numeri hanno il loro peso». Non sarà fifty-fifty, quindi. I lumbard proietteranno il sorpasso registrato sugli azzurri nel voto di domenica sulla futura squadra di Palaz- zo Lombardia. Che sia composta da 12 assessori, come vorrebbe il neo governatore, da 14, come decise il predecessore Roberto Maroni, o da 16, come da tetto massimo consentito.
Ai forzisti andranno quattro o cinque caselle, a seconda dell’ampiezza della rosa. Il partito di Silvio Berlusconi punta a strappare la conferma alla Sanità del recordman di preferenze Giulio Gallera, che potrebbe essere promosso anche vicepresidente, e di Fabrizio Sala, che va verso l’addio alla delega alla Casa per gestire le Attività produttive, mentre Silvia Sardone sarà il nome indicato a sostituire Valentina Aprea all’Istruzione. Gli ultimi due volti saranno quelli del bresciano Alessandro Mattinzoli, vicino alla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini, e Fabio Altitonante. Gli azzurri rivendicheranno anche la poltrona di presidente dell’aula del Pirellone per Alessandro Fermi. Per Gianluca Comazzi si profila invece la promozione a capogruppo degli eletti forzisti in aula. Nel complesso, una sola donna.
Non va molto meglio nella pattuglia che scalda i motori in via Bellerio: si va dagli uomini che hanno accompagnato da vicino la corsa di Fontana — come Davide Caparini e Lucio Brignoli — al capolista milanese Gianmarco Senna, a Fabio Rolfi per il maxi assessorato al Welfare, a Massimo Sertori per la delega alla Montagna. Claudia Terzi e Francesca Brianza dovrebbero spuntare un secondo giro a Palazzo Lombardia (ci spera anche Cristina Cappellini, ma pare difficile). Stefano Bruno Galli corre verso la delega all’Autonomia in quota civica Fontana. Infine ci sono i Fratelli d’Italia, che vorrebbero affiancare un altro nome a quello di Viviana Beccalossi.
I nomi femminili scarseggiano: l’ipotesi di new entry per completare il quadro