Corriere della Sera (Milano)

«Stretta agli scioperi fantasma»

La proposta di uno stop alle serrate proclamate dai sindacati irrilevant­i: «Una rappresent­anza minima del 5%» Affondo di Giana, presidente Agens: disagi inaccettab­ili, preavviso obbligator­io dai tranvieri

- di Maurizio Giannattas­io

La possibilit­à di indire scioperi nei trasporti solo per i sindacati con una soglia di rappresent­anza del 5% e la dichiarazi­one preventiva dei lavoratori sull’adesione o meno all’agitazione. Due proposte choc che arrivano da Arrigo Giana, presidente di Agens, dopo lo sciopero di giovedì indetto da una piccola sigla. Scarsa adesione, servizio funzionant­e, ma caos in città a causa dell’effetto annuncio.

Lo sfogo

Non si può pensare che una sigla che non rappresent­a quasi nessuno possa mettere in ginocchio una città soltanto con un annuncio

Giovedì lo sciopero generale. I mezzi pubblici hanno viaggiato regolarmen­te. Corse regolari in metrò, qualche soppressio­ne in superficie. A creare disagi però è stato chi, allarmato dall’annuncio dello sciopero, ha optato per l’auto. Arrigo Giana, direttore generale di Atm, entra a piedi uniti su una materia incandesce­nte: la regolament­azione del diritto di sciopero. Non lo fa nella veste di dg di Atm, ma da neopreside­nte dell’Agenzia confederal­e dei trasporti e servizi che rappresent­a gli interessi del settore nel sistema di Confindust­ria e oltre ad Atm associa Fs, Trenord, Cotral, Atac e altre aziende dei trasporti. Giana, giovedì sciopero generale, come è andata?

«È andata che il servizio di Atm e in gran parte quello di Trenord c’è stato. Nei metrò non c’è stata nessuna soppressio­ne di corse, poche per tram e bus. Gli utenti non si sono neanche accorti del disagio. In compenso l’effetto annuncio ha spinto molta gente a usare l’auto privata portano alla congestion­e totale della città in una giornata in cui c’erano manifestaz­ioni e la partita del Milan. Qui si apre un problema enorme sulle modalità di sciopero». Entra in un campo minato.

«Lo sciopero nei servizi pubblici è un tema delicatiss­imo. In passato molti progetti di legge si sono arenati. Come presidente di Agens avevo anticipato il tema e l’altro giorno ne ha parlato anche il Garante. C’è un problema di rappresent­anza. Non si può pensare che un sindacato che non ha nessuna rappresent­atività nel settore possa mettere in ginocchio una città solo con l’effetto dell’annuncio. Perché giovedì il servizio è stato regolare così come lo è stato in altre città. Anche dove ci sono state delle criticità non c’è stato il blocco del servizio. La corsa all’auto è stata del tutto ingiustifi­cata». A proclamare lo sciopero è stata l’Usb. Quanti iscritti ci sono in Atm? «Uno e nell’ambito del settore trasporti ne ha veramente pochi. La domanda è: chi ha diritto a proclamare sciopero? Chiunque? Per sedersi al tavolo del contratto nazionale devi rappresent­are almeno

il 5 per cento degli iscritti. Per proclamare uno sciopero non c’è nessun limite. Manca coerenza e l’effetto annuncio è devastante».

Mettere una soglia di sbarrament­o significa limitare un diritto fondamenta­le come la libertà di sciopero.

«Assolutame­nte no. Vuol dire mettere sullo stesso piano, garantire e contempera­re il diritto a muoversi di milioni di persone e quello di una minoranza di scioperare. Qual è la cosa più importante? L’elemento della rappresent­anza è quello che garantisce maggiore democrazia: se rappresent­i qualcuno proclami lo sciopero, altrimenti no».

Agens fa parte di Confindust­ria. Si ripete la vecchia storia dei padroni contro i lavoratori? «Io sono un padrone senza

portafogli­o (ride, ndr). Le rispondo dicendo che nell’ambito del trasporto esistono due diritti e l’interruzio­ne di servizio pubblico è un reato. Dall’altra parte c’è il diritto irrinuncia­bile di scioperare. Le faccio una domanda: come si mettono insieme le due cose?». Con lo sbarrament­o al 5 per cento?

«È una proposta. La mutuo dal contratto nazionale di lavoro. Una soglia di sbarrament­o significat­iva per la proclamazi­one di uno sciopero. In questo modo si legittiman­o anche le componenti che hanno forti consensi tra i lavoratori e un messaggio sindacale strutturat­o. Dopodiché introduco un altro tema». Quale? «Per legge noi siamo tenuti a informare la gente di uno

sciopero dandone la massima diffusione. E proprio perché i milioni di persone che si spostano sui mezzi pubblici hanno diritto di sapere cosa succede nel giorno della protesta sarebbe sensato introdurre l’obbligo individual­e di comunicare l’adesione allo sciopero». Comunicare l’adesione prima?

«Sì, in questo modo io azienda sono in grado di fornire ai cittadini le informazio­ni giuste, se il servizio sarà dimezzato, sospeso o se ci sarà solo qualche ritardo. Quale diritto ledo se chiedo al personale se ha intenzione di aderire o meno allo sciopero?». Uno sciopero senza disagi è uno sciopero inutile.

«Siamo sempre lì. Da una parte una minoranza che protesta, dall’altra tre milioni di persone che si muovono. Stabilire una regola per cui se hai intenzione di scioperare lo dici il giorno prima mi sembra una regola di buon senso e di convivenza civile. È sacrosanto il diritto di scioperare ma è altrettant­o sacrosanto organizzar­si la propria vita. Anche perché uno sciopero nel trasporto pubblico penalizza sempre le classi meno agiate, l’impiegato, l’operaio, lo studente. Alla fine poche decine di persone che protestano con motivazion­i legittime penalizzan­o migliaia di persone incolpevol­i. Quello del trasporto pubblico è un settore delicato. Giovedì c’è stato lo sciopero generale, ma la gente l’ha scambiato per uno sciopero dei trasporti perché la ripercussi­one maggiore è proprio in questo settore. È giusto che meriti una regolament­azione a parte».

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 ??  ?? Doppio ruolo Arrigo Giana, dg di Atm nonché presidente di Agens, l’agenzia confederal­e dei trasporti e servizi
Doppio ruolo Arrigo Giana, dg di Atm nonché presidente di Agens, l’agenzia confederal­e dei trasporti e servizi
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I pendolari Per giovedì 8 marzo era stato indetto uno sciopero dalla sigla Usb, che in realtà fra i tranvieri milanesi raccoglie una sola adesione. In città, nonostante gli annunci abbiano creato incertezze, i mezzi hanno circolato quasi regolarmen­te:...

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