Corriere della Sera (Milano)

Il Tar sblocca la maxi moschea

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Il Tar contro lo stop alla costruzion­e della moschea di Sesto San Giovanni. I giudici amministra­tivi hanno annullato la delibera del Consiglio comunale che toglieva il diritto di superficie sul terreno sul quale era prevista la costruzion­e del luogo di culto islamico. Il sindaco Roberto Di Stefano, però, annuncia ricorso al Consiglio di Stato contro quella che ritiene «una follia» e promette che finché guiderà lui il Comune non sarà costruita nessuna moschea, tantomeno quella più grande d’Italia, aprendo anche all’ipotesi di un referendum. «Per il Tar è irrilevant­e che il Centro islamico usufruisca da anni di un terreno comunale senza pagare quanto dovuto alle casse dell’amministra­zione, al punto d’aver maturato a oggi già 320 mila euro di debito — commenta il primo cittadino —. Così come non vengono prese in consideraz­ione altre questioni di natura prettament­e tecnicaurb­anistica. Secondo il Tar prevale il diritto di culto e i debiti sono carta straccia? Per me, invece, deve prevalere un concetto che è scritto in tutte le aule dei tribunali italiani: la legge è uguale per tutti». Intanto, ieri sera l’arcivescov­o Mario Delpini ha dedicato al «popolo delle lamentazio­ni» l’omelia per la Via Crucis: «La voce della città sembra parlare la lingua delle lamentazio­ni: si lamentano coloro ai quali si potrebbe dire: “Non avete ragione per lamentarvi, non vi manca niente!”; si lamentano quelli che hanno buone ragioni per lamentarsi perché mancano di tutto».

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