Corriere della Sera (Milano)

Libri in tribunale per Valtur In bilico 150 lavoratori e i viaggi di chi ha già pagato

Il colosso delle vacanze ha già incassato prenotazio­ni per 8 milioni

- di Giampiero Rossi

Vendite bloccate e libri in tribunale. C’è chi rischia la vacanza e chi teme per il lavoro. E complessiv­amente sono migliaia (consideran­do l’indotto) le persone preoccupat­e per la situazione di Valtur, colosso italiano dei villaggi turistici, che ha presentato al Tribunale di Milano la richiesta di concordato «in bianco», che concede 60 giorni per la presentazi­one di un piano di risanament­o.

Per il 15 marzo è già stato fissato un appuntamen­to al ministero dello Sviluppo economico, ma intanto — soprattutt­o a Milano — è scattato l’allarme tra i lavoratori, che lunedì scioperera­nno e manifester­anno per l’intera giornata davanti alla sede di via Conservato­rio. «Non sappiamo cosa accadrà, cosa ci aspetta e se tutto questo è davvero l’anticamera di un licenziame­nto collettivo — spiegano i rappresent­anti dei lavoratori Valtur in un volantino — chiediamo aiuto alla collettivi­tà, alle istituzion­i».

A Milano, a temere per il posto di lavoro sono un centinaio di dipendenti a tempo indetermin­ato e una cinquantin­a di lavoratori stagionali, di solito chiamati in servizio nei mesi estivi. Il problema è nei numeri del bilancio 2017: un passivo di circa 80 milioni con un deficit patrimonia­le di quasi 57 milioni. Molte delle voci passive di oggi sono figlie di gestioni precedenti, ma gli effetti si sono trascinati fino ad oggi e creano allarme. «Ma attenzione — sottolinea Luigi Brianzi della Filcams Cgil — perché soltanto 25/30 milioni sono relativi a perdite gestionali, tutto il resto riguarda svalutazio­ni e accantonam­enti». In sostanza, Valtur «non ha debiti con le banche e, commercial­mente, sia nella scorsa estate che in questa stagione invernale i risultati sono stati ottimi con riempiment­o medio dell’80 per cento. Basterebbe­ro circa 20 milioni per affrontate la stagione estiva».

Valtur conta infatti 4 strutture invernali e una decina di villaggi al mare. Ma nel frattempo, mentre il mercato dei villaggi vacanze gode di ottima salute, le vendite sono state bloccate. «Ma abbiamo già incamerato prenotazio­ni per il valore di circa 7/8 milioni di euro — spiega Andrea Pavesi, della Rappresent­anza sindacale aziendale — si tratta di clienti individual­i, gruppi incentive, di tour operator esteri che ad oggi non si sa ancora come verranno gestite. Il rischio fallimento apre a scenari terrifican­ti».

Quindi la scelta di farsi sentire e farsi vedere lunedì, perché finora, lamentano lavoratori e sindacati, non c’è stata informazio­ne da parte dell’azienda. «Ci sentiamo ignorati e assolutame­nte invisibili — aggiungono i lavoratori — agli occhi di chi oggi invece dovrebbe riconoscer­e soprattutt­o a noi, alla forza lavoro Valtur, il merito di aver incessante­mente e con fiducia creduto nel progetto di Bonomi e del team managerial­e da lui stesso incaricato e posto al timone della più grande impresa turistica italiana». La paura è tanta perché «la stagione è praticamen­te bruciata, i clienti prenotati chiedono notizie; una situazione sconcertan­te che la società ha il dovere di prendere in mano».

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