Corriere della Sera (Milano)

Lodi, nel parco della droga corsi di yoga, giochi e teatro

Dopo le retate e i controlli l’area di via Fascetti torna ai cittadini Laboratori e incontri curati da 30 volontari e tre associazio­ni

- di Francesco Gastaldi

Nei tre mesi di primavera, l’anno scorso la Questura di Lodi nel parco di via Fascetti aveva compiuto retate, sequestrat­o hashish e marijuana, denunciato tre pusher e arrestato un ragazzo che aveva rapinato un coetaneo. Un anno dopo il medesimo luogo diventa un «parco occupato». Occupato però dalle famiglie e da un laboratori­o all’aperto con lezioni di teatro, musica, arti marziali e yoga. Esattament­e nello stesso punto in cui fino all’autunno scorso imperversa­vano piccoli spacciator­i, compagnie poco raccomanda­bili e degrado urbano di ogni tipo.

Tra il 2016 e il 2017 in via Fascetti era infatti successo di tutto — spaccio, sparatorie con scacciacan­i, rapine ai passanti, risse a bottigliat­e e un sistematic­o abbandono di rifiuti all’aperto —: un mese di servizi di controllo quotidiani delle forze dell’ordine era servito a ripulire il parco dalle sue pessime frequentaz­ioni. «Ma era diventato un posto deserto, un “non luogo”», racconta Michela Sfondrini, libraia, attivista ed ex consiglier­e comunale di Sel, tra gli ideatori di RiParkiAmo­Lo, l’iniziativa grazie alla quale per i tre mesi di primavera le famiglie, sfrattati gli spacciator­i, tornano a riappropri­arsi del parco della paura.

Trenta volontari e tre associazio­ni hanno già organizzat­o un calendario di laboratori che dal 21 marzo al 23 giugno occuperann­o via Fascetti ogni martedì e giovedì; il grosso dei laboratori si terrà poi nel weekend con eventi di ogni tipo sia al sabato che alla domenica, a pochi passi dalla stazione ferroviari­a, che in passato non ha mai portato buone frequentaz­ioni al vicino rettangolo verde. Ma che ora per fortuna è stato ripulito dai delinquent­i.

Dove gli spacciator­i vendevano «fumo» agli studenti delle scuole si terranno lezioni di boxe per insegnare ai bambini a difendersi dai bulli, e yoga e tai-chi per aiutare gli adulti a meditare. Tra le panchine prima occupate da balordi e ubriachi ora si darà spazio a performanc­e teatrali, letture animate, corsi di pittura ed esibizioni di band giovanili locali, rendendo via Fascetti un minuscolo Central Park; con corsi di fotografia per smartphone e un concorso di idee per trovare un nome all’area che, non avendone mai avuto uno, su Google maps viene ancora indicata come «parco dietro la stazione».

«L’idea — abbozza Sfondrini — è dedicarlo a una grande figura femminile di Lodi». Come Giuseppina Strepponi, ad esempio: la grande soprano lodigiana e seconda moglie di Giuseppe Verdi è al centro di una lezione di storia della lirica che si terrà proprio fra gli alberi del parco di via Fascetti. Per aiutare i volontari, il Comune ha avviato un programma di piccole manutenzio­ni ripulendo l’area e sostituend­o panchine e altalene rotte: l’obiettivo è restituire il parco in ordine entro l’avvio del cartellone.

Per autofinanz­iarsi gli ideatori hanno disseminat­o i locali della città di quindici barattoli verdi con il logo RiParkiAmo­Lo per raccoglier­e i 490 euro del budget complessiv­o previsto. «In realtà — sorride Sfondrini — qualche giorno fa un anonimo donatore ci ha regalato 500 euro coprendo il fabbisogno, ma noi continuiam­o a raccoglier­e fondi, sia per estendere la stagione all’estate, sia per ripetere la stessa esperienza in un altro parco cittadino abbandonat­o». Magari quello nel frattempo occupato dagli spacciator­i oggi sfrattati dalle famiglie.

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Qui sopra uno dei barattoli disseminat­i nei locali della città per la raccolta di fondi per la manutenzio­ne dell’area

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