Lodi, nel parco della droga corsi di yoga, giochi e teatro
Dopo le retate e i controlli l’area di via Fascetti torna ai cittadini Laboratori e incontri curati da 30 volontari e tre associazioni
Nei tre mesi di primavera, l’anno scorso la Questura di Lodi nel parco di via Fascetti aveva compiuto retate, sequestrato hashish e marijuana, denunciato tre pusher e arrestato un ragazzo che aveva rapinato un coetaneo. Un anno dopo il medesimo luogo diventa un «parco occupato». Occupato però dalle famiglie e da un laboratorio all’aperto con lezioni di teatro, musica, arti marziali e yoga. Esattamente nello stesso punto in cui fino all’autunno scorso imperversavano piccoli spacciatori, compagnie poco raccomandabili e degrado urbano di ogni tipo.
Tra il 2016 e il 2017 in via Fascetti era infatti successo di tutto — spaccio, sparatorie con scacciacani, rapine ai passanti, risse a bottigliate e un sistematico abbandono di rifiuti all’aperto —: un mese di servizi di controllo quotidiani delle forze dell’ordine era servito a ripulire il parco dalle sue pessime frequentazioni. «Ma era diventato un posto deserto, un “non luogo”», racconta Michela Sfondrini, libraia, attivista ed ex consigliere comunale di Sel, tra gli ideatori di RiParkiAmoLo, l’iniziativa grazie alla quale per i tre mesi di primavera le famiglie, sfrattati gli spacciatori, tornano a riappropriarsi del parco della paura.
Trenta volontari e tre associazioni hanno già organizzato un calendario di laboratori che dal 21 marzo al 23 giugno occuperanno via Fascetti ogni martedì e giovedì; il grosso dei laboratori si terrà poi nel weekend con eventi di ogni tipo sia al sabato che alla domenica, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, che in passato non ha mai portato buone frequentazioni al vicino rettangolo verde. Ma che ora per fortuna è stato ripulito dai delinquenti.
Dove gli spacciatori vendevano «fumo» agli studenti delle scuole si terranno lezioni di boxe per insegnare ai bambini a difendersi dai bulli, e yoga e tai-chi per aiutare gli adulti a meditare. Tra le panchine prima occupate da balordi e ubriachi ora si darà spazio a performance teatrali, letture animate, corsi di pittura ed esibizioni di band giovanili locali, rendendo via Fascetti un minuscolo Central Park; con corsi di fotografia per smartphone e un concorso di idee per trovare un nome all’area che, non avendone mai avuto uno, su Google maps viene ancora indicata come «parco dietro la stazione».
«L’idea — abbozza Sfondrini — è dedicarlo a una grande figura femminile di Lodi». Come Giuseppina Strepponi, ad esempio: la grande soprano lodigiana e seconda moglie di Giuseppe Verdi è al centro di una lezione di storia della lirica che si terrà proprio fra gli alberi del parco di via Fascetti. Per aiutare i volontari, il Comune ha avviato un programma di piccole manutenzioni ripulendo l’area e sostituendo panchine e altalene rotte: l’obiettivo è restituire il parco in ordine entro l’avvio del cartellone.
Per autofinanziarsi gli ideatori hanno disseminato i locali della città di quindici barattoli verdi con il logo RiParkiAmoLo per raccogliere i 490 euro del budget complessivo previsto. «In realtà — sorride Sfondrini — qualche giorno fa un anonimo donatore ci ha regalato 500 euro coprendo il fabbisogno, ma noi continuiamo a raccogliere fondi, sia per estendere la stagione all’estate, sia per ripetere la stessa esperienza in un altro parco cittadino abbandonato». Magari quello nel frattempo occupato dagli spacciatori oggi sfrattati dalle famiglie.